Stamani, a seguito di complesse indagini effettuate dalla DIGOS di Reggio Calabria e coordinate dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, dal Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e dal Sostituto Paolo Petrolo, i poliziotti della DIGOS hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di cinque soggetti e di misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di un sesto.
Nello specifico, quale esito di delega di indagini emessa dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria al fine di contestualizzare dichiarazioni etero accusatorie rese dal co-indagato Carmelo Giustra, già oggetto di misura cautelare durante la prima esecuzione del 14.12.2020, la DIGOS ha ricostruito fatti penalmente rilevanti in capo agli indagati riconducibili a fattispecie di alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico ed abuso d’ufficio.
In particolare, a carico dei soggetti di seguito indicati, il G.I.P. ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari:
1. CASTORINA Antonino, consigliere comunale del Comune di Reggio Calabria (già per la stessa causa sottoposto alla misura degli arresti domiciliari dal 14.12.2020), indagato per ulteriori ipotesi di reati elettorali, nonché in concorso per abuso d’ufficio e falsità ideologica in atto pubblico.
2. LAGANÀ Francesco, consigliere comunale nel comune di Calanna (RC), indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.
3. D’ASCOLA Simone indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.
4. MORELLI Fortunato, giornalista, indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.
5. SARACENO Giuseppe, scrutatore, indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.
Inoltre, sempre nell’ambito della medesima ordinanza è stata emessa la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio a carico di:
6. COVANI Antonino, responsabile, all’epoca dei fatti, del Servizio Elettorale del Comune di Reggio Calabria, indagato per concorso in abuso d’ufficio e falsità ideologica in atto pubblico.
Le evidenze oggettive dei riscontri effettuati convergerebbero su precise responsabilità strumentali al progetto illecito del consigliere CASTORINA in un contesto collaudato di emissari reperibili al bisogno, consolidato da una vasta rete di amicizie, parentele, clientelarismi.
Significativa è proprio la vicenda delle sezioni nr. 172 e nr. 184 laddove l’immediata risposta alle difficoltà scaturenti dalla mancata assegnazione della presidenza aveva costretto CASTORINA a mettere in piedi un piano alternativo con il necessario coinvolgimento di soggetti fidati ed efficaci, ognuno per suo conto interprete di una o più mansioni assegnategli, secondo quello che è stato ricostruito come un meccanismo assai efficiente.
Tali azioni e metodi si sono concretizzati attraverso un’articolata tela di rapporti e amicizie di varia natura con i più disparati soggetti, talvolta sfruttando la loro indigenza, talaltra la loro dimensione postulante in ragione di eventuali ed indefiniti futuri favori da elargire.
Per l’esecuzione delle misure in commento e delle relative perquisizioni domiciliari è stato predisposto un dispositivo con l’ausilio di personale dell’U.P.G e S.P., del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica oltre al locale Compartimento della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni Calabria.