Movimento Fiamma Tricolore: “L’ennesimo danno targato Falcomatà”

“Ma è del mestiere questo?” Sarebbe la battuta che Checco Zalone farebbe al sindaco Falcomatà anziché alla funzionaria del ministero che in un famoso film voleva togliergli il posto fisso in cambio di poche migliaia di euro.
Ci scusiamo con i cittadini ed i lettori se dobbiamo ancora una volta richiamare la loro attenzione e scendere a livelli così bassi ma purtroppo confrontarsi con un disoccupato adibito a guidare (fuori strada) la città di Reggio Calabria, che non ha la minima idea del ruolo che ricopre, richiede una buona dose di pazienza e ci costringe ad umiliare i nostri venti anni di esperienza politica per trattare temi di così poca importanza in questi tempi difficili per tutto il popolo italiano.

Speravamo di chiudere già ieri la polemica ed infatti non abbiamo dato seguito a tutte le fesserie, come al solito, riferite dal sindaco in occasione di una sua intervista televisiva nel quale ne sparava a raffica una dietro l’altra: dalla sua presenza allo stadio in veste istituzionale solo “per salutare il presidente Spirlì” (e da quando si usa lo stadio e non Palazzo San Giorgio o Palazzo Alvaro per accogliere/salutare un rappresentante istituzionale?) fino a giustificare la presenza della moglie affermando che, citiamo testualmente, “lo stadio non è a porte chiuse” ma secondo il sindaco “ha una capienza di 1000 persone”.

A conferma di quanto dicevamo, dei danni provocati da due guide istituzionali che possono benissimo assurgere ad essere l’undicesima e la dodicesima piaga d’Egitto, è notizia di oggi che la Procura Federale ha aperto un’inchiesta sulla presenza di pubblico non autorizzato durante la gara di domenica scorsa.
Ignora infatti il sindaco Falcomatà che il DPCM del 25 Ottobre scorso così recita: “restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive, riconosciuti di interesse nazionale (…) all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico”. Oltre a tale decreto esiste poi il regolamento della FIGC che fissa, per la serie A, in appena 450 al massimo le persone che possono essere presenti allo stadio tra giocatori, staff, giornalisti, steward, autorità etc. Ovviamente questo numero è proporzionalmente ridotto per la serie B fino al massimo di 350 persone. Parliamo sempre e comunque di addetti ai lavori e al momento non ci risulta che né il sindaco, né gli assessori, consiglieri, parenti e affini siano tali. Oltretutto gli stessi hanno, da cittadini quali sono (si cari marchesi del Grillo, siete anche voi comuni cittadini) violato le regole riguardanti la zona rossa e per questo sarebbe giusto che ricevessero un richiamo dal signor Prefetto e venissero sanzionati per tale violazione.

In conclusione: tutti siamo tifosi della Reggina e tutti vorremmo starle vicino come fa il nostro sindaco e molti dei suoi consiglieri di maggioranza che non perdono occasione settimana dopo settimana di essere presenti allo stadio mentre i comuni cittadini pagano un regolare abbonamento alla tv e molti altri invece non possono andare a trovare nemmeno i parenti più prossimi a causa delle restrizioni che valgono per tutti i cittadini tranne loro, i nostri pessimi rappresentanti.

Giuseppe Minnella
Portavoce provinciale – Movimento Sociale Fiamma Tricolore