La riflessione dell’editore di Angelo Latella
Mamma, la prima e l’ultima parola.
Dicono i saggi che quando si nasce, la prima cosa che si cerca e quindi “si chiama” , è la mamma.
La stessa cosa accade quando si sta per morire, nella condizione di normale “spegnimento” , la “si chiama” di nuovo, la si cerca, spiritualmente, nell’intento di essere accolti, aiutati, protetti durante il trapasso.
La mamma è l’espressione più alta dell’amore e in Maria Santissima si conferma madre universale, amore infinito.
” ‘A mamma ti rrusti ma non ti mangia” oppure “megghiu tò mamma mi ti ciangi , ca u suli i marzu mi ti tingi”, sono due proverbi in cui si sottolinea che per quanto una mamma possa rendere difficile le nostre scelte (di figli), per quanto possa “presagire i nostri insuccessi”, non ci farà mai del male volontariamente.
Son tutte belle le mamme del mondo come del resto ogni scarafone è bello a mamma sua.
Se milioni di pagine sono state scritte sulle mamme, sotto forma di poesie, canzoni, racconti o romanzi, un motivo ci sarà.
Certo, ci sono anche le eccezioni, ci sono mamme che non possono essere considerate tali, che abbandonano i figli, che uccidono i figli, che non vogliono o non possono essere madri al 100% (in riferimento alle madri che hanno seri problemi di salute).
Durante un convegno sui minori mi è stato detto che non esistono bambini cattivi, esistono bambini con problemi.
La stessa cosa credo riguardi le mamme, non esistono mamme cattive, esistono mamme inspiegabilmente infelici.
Ma oggi è festa, è festa della mamma normale, di quella che ti ama solo guardandoti negli occhi, che ti coccola, che ti bacia in continuazione, che ti guida, che c’è sempre.
Auguri a tutte le mamme presenti e a quelle che continuano ad esserci, pur trovandosi altrove.
Auguri a tutte le nonne, che sono mamme più volte.
Auguri alle mamme tristi e infelici, perché possano tornare presto a gioire del loro essere “mamma”.
Auguri a tutte le mamme “prestate” che continuano a prendersi amorevole cura dei figli messi al mondo da altri.
Auguri alla mia, sempre amata e indimenticabile, Genoveffa.