Per governare un territorio importante come Reggio Calabria, Città Metropolitana con mezzo milione di abitanti distribuiti su un territorio molto ampio e complesso per diversificazione, servono competenze amministrative e visione politica. Purtroppo ormai da anni queste due qualità latitano nelle stanze di palazzo San Giorgio e di palazzo Alvaro.
L’ultima delle questioni, che riguarda “soltanto” 100 milioni e progettualità importanti come quelle del piano infrastrutturale urbano dei trasporti, dimostra la totale incapacità gestionale e di programmazione di chi guida la città, una sinistra amministrazione sempre più dedita ai proclami e agli annunci mentre si perdono risorse importanti per l’economia e lo sviluppo del territorio.
Alla Regione, da tre anni, giace il piano dei trasporti che, per errori tecnici amministrativi si rischia di perdere. Eppure si tratta di un obiettivo primario che già nel lontano 2009 era stato annunciato con una programmazione strategica fatta di progetti che avrebbero riorganizzato il sistema dei trasporti urbano e, al tempo stesso, attuando una visione politica di sviluppo integrato per la futura Area Metropolitana. Si prevedeva, a suo tempo, una implementazione del trasporto ferroviario che viaggia lungo la costa con la “metropolitana di superfice”; il raccordo del tessuto urbano con i principali centri nevralgici del territorio, come gli Ospedali Riuniti, l’università, il Centro Direzionale, il nuovo Tribunale; il rafforzamento dei collegamenti via mare con Messina; infine la realizzazione di una vera e propria centrale di controllo del servizio pubblico e del traffico privato in grado di informare tempestivamente gli utenti. Tanti preziosi progetti rimasti nei cassetti dopo il 2012, sino all’annuncio del rischio di definanziamento nel 2021 grazie agli errori della gestione targata Falcomatà&Company. Oggi, dunque, dopo aver già perso importanti fondi dal Decreto Reggio a causa di un decennio di stasi e blocco totale le cui responsabilità sono tutte della sinistra reggina, si rischia di perdere anche ben 100 milioni vanificando una opportunità epocale per ripensare i trasporti in una Città abbandonata a sé stessa.
Non ci resta che confidare nelle capacità tecniche e amministrative dell’assessore regionale Mimma Catalfamo, dal suo ruolo può tutelare la nostra Città e trovare una soluzione per risolvere un’impasse grave e compensare l’incapacità della sinistra al governo cittadino.