“Oggi per la nostra città è una giornata di festa e di grande gioia. Questi sono i sentimenti che suscita l’avvio del cammino che la comunità reggina si appresta a compiere al fianco del suo nuovo pastore, l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, monsignor Fortunato Morrone. Un momento carico di forti emozioni e vibranti attese, come sempre accade quando inizia una storia nuova che ci coinvolge tutti”.
È quanto affermato dal Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, al termine della consacrazione episcopale di monsignor Morrone, arcivescovo eletto di Reggio Calabria – Bova, che si è svolta oggi a Crotone nella chiesa parrocchiale “Maria Madre della Chiesa”.
“Ma nel contempo – ha poi aggiunto il primo Cittadino di Reggio Calabria – avvertiamo anche tutto il carico di responsabilità che questo passaggio così solenne ed emozionante reca con sé, nei confronti di ciascuno di noi. Un richiamo preciso che già ci spinge a volgere lo sguardo verso il rinnovato impegno a cui tutta la comunità reggina è chiamata, a sostegno della missione pastorale di monsignor Morrone e del più generale percorso di riscatto che il nostro territorio sta coraggiosamente portando avanti.
Il nuovo presule che la nostra amata città attende con trepidazione il prossimo 12 giugno, si richiama al pensiero di San Paolo, l’Apostolo delle genti a cui Reggio Calabria è da sempre fortemente legata, con l’auspicio di poter essere “collaboratore della vostra gioia”. Un messaggio semplice ma carico di significati che raccogliamo e per il quale offriremo il nostro contributo di amministratori e cittadini. A monsignor Fortunato Morrone, a tutta la Chiesa reggina e alla comunità dei fedeli, va l’augurio sincero della Città per un nuovo corso pastorale che, nel solco tracciato dall’opera di monsignor Morosini, cui rinnoviamo i sentimenti di gratitudine e affetto, possa rafforzare e rilanciare il dialogo costruttivo, l’attenzione verso i più deboli e lo spirito di comunità quali fondamenti imprescindibili della nostra missione quotidiana al servizio del prossimo”.