Reggio Calabria – Non hanno termine le continue interruzioni d’acqua che attanagliano i cittadini in molti punti della città.
Continui sono i disservizi che colpiscono la popolazione di molte zone di Reggio da nord a sud (Eremo, Tremulini, Catona, Pellaro, ecc.,) senza che nessuno abbia coscienza di che “morte si muoia”, a cosa insomma sia dovuta l’interruzione.
E si, perché risalire alla vera causa delle “sparizioni”, appare come avvolto in un mistero lungo decenni che rimane insoluto e, visti i fatti, irrisolvibile. Dalle innumerevoli perdite d’acqua per le vie, ai furti d’acqua compiuti da gente ignobile, a perdite verificatesi nel sottosuolo, al guasto alle pompe di sollevamento, ecc… ecc… sembrerebbero, come risaputo, le cause più possibili.
Dato certo è che le interruzioni del prezioso liquido si susseguono con cadenze temporali sempre più vicine e lunghe anche giorni facendo cadere nella disperazione i residenti delle zone interessate da questo fenomeno che si ritrovano a vivere e ad affrontare, inermi ed incapaci, il ripetersi esasperante di questi episodi tra mille difficoltà.
E così mentre l’estate reggina dello spettacolo è pronta a regalare un calendario nuovo fitto di eventi, quello della mancanza d’acqua rimane invece un vecchio scenario che come un fantasma del passato ritorna a manifestarsi con la carenza dell’erogazione del prezioso liquido.
Una condizione che, in un continuo alternarsi di orari, costringe i residenti dei luoghi “poveri d’acqua” a provvedere di continuo ad approvvigionamenti ormai eseguiti all’ordine del giorno sfidando il caldo soffocante che da giorni avvolge la città.
Case trasformate in veri e propri depositi di acqua (tanto i serbatoi prima o poi finiscono la loro portata!) per fronteggiare quella che è diventata una vera e propria emergenza idrica nonostante i proclami di fine “siccità” che si sarebbe dovuta verificare dopo l’apertura della diga del Menta.
Eppure così non è stato e mai così sarà e questa carenza, a prescindere dai colori politici governanti, si ripeterà nel tempo se non verranno alla luce quelle indefinite circostanze che sistematicamente, annualmente e senza fine investono la popolazione.
Una condizione di vita esasperante che fa cadere nell’angoscia la gente, soprattutto chi assiste anziani ed ammalati, per l’impotenza e l’incapacità di potersi opporre a queste inspiegabili e vergognose situazioni che sicuramente non sono degne di una Città Metropolitana sempre più povera di quei servizi fondamentali che tanto gioverebbero ad una cittadinanza, quella di Reggio Calabria, sempre più rattristata per quanto vissuto.
Guglielmo Rizzica