Cardeto brucia, il cordoglio di Morrone e l’impegno della parrocchia

 

L’arcivescovo esprime ancora una volta ferma e decisa condanna nei confronti di coloro che stanno dando fuoco ai boschi di Calabria

Ieri si è aggravato, purtroppo, il bilancio delle vittime degli incendi in Calabria. Sono due le persone decedute, entrambe in provincia di Reggio Calabria: Mario Zavaglia, di 76 anni, è morto nelle campagne di Grotteria a causa di un incendio boschivo e del successivo crollo della sua casa rurale e Nicola Fortugno, di 79, deceduto per le pesanti ustioni riportate a seguito di un rogo che ha interessato un suo terreno a Cardeto, quest’ultimo comune ricade nella diocesi di Reggio Calabria – Bova.

L’arcivescovo Fortunato Morrone, in sintonia con tutti gli altri vescovi e arcivescovi della Calabria, esprime ancora una volta ferma e decisa condanna nei confronti di coloro che stanno dando fuoco ai boschi di Calabria. Il presule condivide il pronunciamento del presidente della Conferenza episcopale calabra, monsignor Bertolone: «I piromani sono assassini ambientali» e nel contempo auspica che le Istituzioni facciano di più per fermare il fuoco.

Monsignor Morrone ribadisce quanto condiviso dal vescovo di Cassano, monsignor Savino, questi incendi sono «crimini che feriscono la natura e che distruggono i sacrifici di chi, impotente, guarda le proprie terre bruciare e spesso anche le proprie abitazioni».

L’arcivescovo Morrone nel pomeriggio di ieri, appena appresa la notizia del cittadino cardetese, ha immediatamente chiamato il parroco, don Nino Ventura, per manifestare la solidarietà e la vicinanza sia alla famiglia del defunto che a tutta la popolazione della cittadina aspromontana, soprattutto a coloro che nelle ultime ore sono stati costretti allo sfollamento per motivi di sicurezza.
La parrocchia, non appena è iniziato lo sgombero di intere frazioni del Comune di Cardeto, ha messo a disposizione tutti i locali parrocchiali per le persone sfollate.