La riflessione dell’editore di Angelo Latella
Oggi si vota, in Calabria e non solo.
La mia riflessione quindi non poteva non tenerne conto: l’importanza del voto, l’importanza di scegliere chi dovrà dirigere, comandare o semplicemente governare una regione, un comune o addirittura una nazione.
Naturalmente il tuo voto personale non ti consentirà di scegliere chi governerà, ti consentirà di partecipare alla selezione dei tanti candidati a governare.
Si vota, si va al voto, si elegge.
E se partissimo dal titolo di questo articolo?
Gira, ossia svoltare, cambiare direzione, vota, ossia voltare pagina, firria, ossia persistere, insistere.
Ecco cosa potrà accadere dopo le elezioni. O ci sarà una svolta, o ci sarà un cambiamento di pagina (ma non del libro), o non cambierà niente, ci sarà un persistere dei comandanti.
Qualcuno potrebbe dire che comunque i vincitori non saranno mai l’espressione piena di una platea omogenea, ma è normale quando si va a votare liberamente, quando si hanno visioni politiche o ideologie diverse, quando si ha una concezione di vita e di creato completamente opposta.
La libertà di voto è la certificazione più ampia di uno stato democratico. Allora, perché nascono i tanti astensionisti? Chi sono i cittadini che non si recano a votare? Coloro che non reggono la competizione o semplicemente coloro che non credono più al sistema elettorale così com’è organizzato?
Certamente le cose non cambieranno con la sola scelta di non andare a votare.
Troviamo un punto di partenza, una proposta per i prossimi governi: uno studio approfondito sull’astensionismo, che ne dite?
Nel frattempo andiamo a votare, diamo del filo da torcere a chi fa un uso improprio della politica.