Il teatrino a cui stiamo assistendo negli ultimi giorni, messo in scena dai partiti che si sono avventati a reclamare le spoglie di una giunta azzoppata dalla sospensione del Sindaco Falcomatà, è la plastica rappresentazione delle vecchie, obsolete e, francamente intollerabili, liturgie di una politica che ha completamente perso il contatto con i cittadini e con i problemi di una città allo sbando.
Una maggioranza spaccata che ha messo in piazza tutte le contraddizioni di un governo fino al giorno prima sostenuto ma, evidentemente, mai veramente apprezzato, e un’opposizione silente e inefficace, che non riesce nemmeno a mettere in piedi uno straccio di strategia unitaria per tentare di accreditarsi come alternativa propositiva e credibile.
Ci troviamo ad affrontare una crisi la cui portata potrebbe divenire devastante per la città ma manca un capitano e finanche l’equipaggio capace di governare una nave in balia dei flutti che rischia di finire alla deriva.
Tutto questo avviene nel peggior momento possibile.
I fondi del PNRR potrebbero cambiare il volto e il destino della nostra terra ma per far si che ciò accada si deve programmare, progettare, disegnare il futuro del territorio metropolitano e sfruttare con saggezza e lungimiranza le risorse che arriveranno.
Invece lo spettacolo a cui siamo, nostro malgrado, costretti ad assistere, ci racconta di poltrone da assegnare, equilibri da ritrovare, giunte da azzerare, dimissioni dichiarate e poi ritirate.
Tutti gli ingredienti di una brutta farsa che rischia di trasformarsi in una tragedia interpretata, male peraltro, sulla pelle di una comunità che meriterebbe risposte concrete e invece, per l’ennesima volta, deve prendere atto che i suoi problemi vengono messi in secondo piano, ricacciati in un angolo da logiche spartitorie.
Gli imprenditori, che stanno annaspando in attesa di una ripresa che ancora non si intravede, non possono più aspettare i tempi della politica, soprattutto quando questa non riesce a risolvere i problemi che essa stessa ha creato.
Per tale motivo, come Confesercenti Reggio Calabria, chiediamo con forza che si trovi una soluzione rapida in modo da sbloccare al più presto questa sorta di “congelamento” che, di fatto, ha paralizzato il territorio metropolitano.
Sia chiaro a tutti, però, che se gli interessi della città dovessero venire anteposti a becere e autoreferenziali logiche di potere, noi sicuramente non rimarremo silenti a guardare.
Claudio Aloisio
Presidente Confesercenti Reggio Calabria