Detti e proverbi calabresi liberamente narrati da Angelo Latella
La traduzione è: “i guai della pentola li conosce solo il cucchiaio che mescola nella stessa .
“Significato? Per poter parlare con cognizione di un fatto, un avvenimento, nel nostro caso di guai, è indispensabile essere presenti all’accaduto, vedere con i propri occhi e soprattutto vederci bene, da vicino. Un esempio? La pentola rappresenta il governo, la Meloni il cucchiaio.
Chi allora meglio del cucchiaio può risolvere i problemi del popolo (commensali)? La pentola non è trasparente e per natura non consente di guardarci dentro, di sapere cosa ci bolle (potrebbe quindi rappresentare chi resta fuori dalle scelte, l’opposizione parlamentare).
Chi cucina può metterci dentro ciò che vuole e dire di averci messo altro, ma non può comunque imbrogliare il cucchiaio.
Il profumo di ciò che cuoce può essere stupendo ma non garantisce che gli ingredienti siano stati selezionati e lavati bene: molti si spruzzano deodoranti e profumi ma lo fanno senza essersi prima lavati, per nascondere la loro alta pigrizia.
Il cucchiaio, ossia il protagonista, invece, è lì, vede e sente tutto… e se il sugo si “attacca” vuol dire che si è distratto.
Molti guai perciò sono frutto di distrazioni, di disattenzioni, di egoismo, di menefreghismo degli addetti al “cucchiaio”… a quel cucchiaio che normalmente si spera possa essere d’aiuto, possa essere onesto, neutro e non un semplice osservatore.