L’asino, presente anche oggi

La riflessione di Angelo Latella

La riflessione di oggi è dedicata all’odierna domenica, comunemente conosciuta come delle palme.

Gesù, ritorna a Gerusalemme, in compagnia dei suoi amici, viene accolto festosamente, come un Re, con lo sventolio delle palme e dei rami d’ulivo, al grido di “Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Pace in terra e gloria nel più alto dei cieli”.

Sappiamo però che questa festa durerà poco, nell’arco della settimana successiva sarà attuato il piano per tradirlo e il giorno dopo l’ultima cena, venerdì Santo, morirà crocifisso.

Un Re strano, ma coerente, che si presenta cavalcando un asino, perché il cavallo era già cosa da ricchi. L’asino è comunque presente anche stavolta, dopo la nascita, in quella grotta “al freddo e al gelo”, dove aveva compiti di improvvisato “riscaldamento”.

L’asino simbolo di fatica, di umiltà, di spiccata testardaggine, e nonostante ciò, molti (uomini e Santi) avrebbero voluto essere gli asini che hanno visto e “servito” il Cristo.

Gli uomini però continuano ad essere asini solo nella parte peggiore, nella testardaggine, e si continua a non avere pace, a non essere in pace, si continua a inquinare, sporcare, sprecare, odiare…gli uomini sono asini dalla memoria corta, hanno fatto scendere il Cristo dalla groppa e sentendosi più leggeri, girano vagando per strade che non portano da nessuna parte. Senza Dio, o se preferite, senza amore, non si va da nessuna parte.

Buona festa delle palme.