Le riflessioni domenicali di Angelo Latella
Intorno al mondo cattolico girano tante figure … Santi, profeti, discepoli, sacerdoti, diaconi, chierichetti, fedeli e credenti che a loro volta si organizzano, si raggruppano in… Consiglio pastorale, in scout, in focolarini, in Azione cattolica, in Comunione e liberazione, in Devoti di San Francesco, di Natuzza e così via.
Capita spesso quindi che Padre Pio sia più “pregato” di Sant’Antonio, che il mio parroco sia più bravo del tuo, che la Madonna è più potente di Gesù. Sembra scontato, forse ovvio, che gli uomini di ogni epoca, abbiano un bisogno continuo di segnali “divini” e che il Creatore non disdegni comunque di provvedere (accontentarli).
Tutti i Santi, vecchi e nuovi, sono famosi soprattutto per aver promosso l’amore del Creatore e l’importanza della cura dell’anima.
Eppure ancora oggi molti professano la loro fede come tifosi del Milan o della Juve, tifosi pronti a fare a botte, a litigare, a offendere per dimostrare che San Francesco “è meglio i Pelé”.
Dio unisce, Dio ama, non tifa, non crea distinzioni e manda continui segnali…tu però non aspettare che un segnale ti colpisca, non aspettare di vedere e nemmeno di capire, non fare come Tommaso, credi ugualmente, credi a Gesù, credi nell’amore grande, e non avrai bisogno di tifare.