Ferragosto, spiagge piene e chiese vuote

Le riflessioni di Angelo Latella 

È una strana festa quella di Ferragosto, sembra una di quelle date in cui si libera un’insaziabile voglia di “grigliata”, tra mare e monti, e poco importa se fa caldo o piove.

Molti la paragonano alla festa di fine estate, di fine ferie, eppure il suo principale motivo è di natura religiosa : il 15 agosto, Maria, la mamma di Gesù, viene assunta in cielo (sale in cielo, in spirito e corpo), non esiste traccia di un loculo per Maria, ma testimonianze di grande stupore.

Qualcuno potrebbe dire, va bene (fa bene?) allora festeggiare, è una bella cosa questa. Il problema è che in Chiesa ci sono quattro gatti e sulla spiaggia migliaia di persone, che prolungano la festa con roventi falò innaffiati di birra, musica a rompere i timpani e tanto altro ancora…

Migliaia di giovani tornano a casa all’ora della colazione, felici e contenti, naturalmente o artificialmente.

Il 15 agosto c’è un calo considerevole di preghiere, la pancia predomina sull’anima, il 15 agosto c’è un aumento sconsiderato di incidenti e infortuni, anche mortali, la stupidità a volte prevale sulla “sostanza”, le intelligenze vacillano, si continua a pensare che Dio sia un opzional, si potrebbe vivere bene anche senza di Lui.