Prosegue con successo a Reggio Calabria la rassegna musicale del Reggio Live Fest. L’energia del Rock’n roll è riconosciuta in tutto il mondo e forse lo straordinario pianista Matthew Lee ha voluto utilizzarla per spazzare via le nubi e la pioggia dall’area concerti dell’evento promosso da ShowNet, con il patrocinio del Comune, della Città Metropolitana e della Regione, giunto al suo terzo appuntamento su un totale di sette serate.
Poco prima dell’orario previsto per l’inizio del concerto molta gente stava quasi rinunciando ad assistere al live abbandonando la location a causa del maltempo. Ma lo spettacolo comincia comunque e l’artista e la sua band, presentati dal promoter Ruggero Pegna, salgono sul palco sotto un cielo che sembra concedere una tregua.
La band è in formazione essenziale, come il rock comanda: Giuseppe Tortorelli alla batteria, Daniele Raffaelli al basso, Lorenzo Assogna alla chitarra elettrica e Matthew Lee con un immancabile pianoforte a coda. Mani, piedi, voce: l’artista suona e si esprime in qualsiasi maniera possibile e con acrobazie degne di una nuova disciplina olimpionica. Impressionano la precisione, la gestione melodica e ritmica dei brani, l’amalgama con il resto della band: un’ esibizione impeccabile e piena di sorprese.
L’artista, formatosi accademicamente al Conservatorio Rossini di Pesaro , ripercorre i passaggi cruciali della sua “trasformazione” da pianista classico a pianista rock quasi come un evento fatale ed inevitabile dettato dalla sua stessa natura. Riesce magistralmente, a dimostrazione delle sue capacità tecniche e musicali, a fare una sorta di mash up straordinario in cui miscela ed unisce brani classici a brani pop; rock a musica contemporanea e da film.
Il pubblico, che nel frattempo ha riempito nuovamente l’area concerti, si esalta ad ogni brano con picchi di entusiasmo incontenibili. “L’Isola che non c’è” di Edoardo Bennato viene adattata allo stile rock e diventa espressivamente energica, potente, elettrica; non mancano, tuttavia, i brani che hanno fatto la storia del rock’n roll e ne sono divenuti i pilastri: da “be bop a lula” a “Johnny B. Goode” passando per tantissimi altri.
Le mani del pubblico si spellano in applausi interminabili e volano continuamente i “Bravo! Bravissismo!”; gli assoli della chitarra elettrica diventano innesti di grande e preziosa rarità tecnica di uno straordinario Lorenzo Assogna che conquista tutti. Un concerto che sembrava non dovesse neppure iniziare, ora sembra non voler più finire. Dopo due ore circa il tempo canonico della scaletta è finito ma il pubblico acclama l’artista e la band chiedendo a gran voce che rientrino sul palco.
Matthew Lee torna sulla scena ringraziando e si prepara ad un altro dei suoi numeri: dopo aver suonato, fisicamente, anche con i piedi, in senso letterale, sale sulla cassa armonica del pianoforte e suona di spalle alla tastiera regalando un’immagine iconica e surreale.
Tutti ballano, battono le mani, urlano. Ormai Matthew, dopo quello della pioggia, ha veramente compiuto uno di quei miracoli che solo la musica sa fare.
Una perla, il suo live, all’interno di un cartellone ricco e vario che sta incrociando il gusto di tante fasce d’età e culturali. Sia l’artista che la band si concedono ai fans per fare selfies o autografi per quasi mezzora oltre la conclusione dell’evento.
Un altro indiscutibile successo che lascia il passo al quarto appuntamento con il felice ritorno nella nostra città di un Max Gazzè con la Calabria Orchestra con il progetto Musicae Loci che promette un altro grande spettacolo.
Appuntamento sempre al Lungomare Falcomatà e sempre ad ingresso del tutto gratuito