di Grazia Candido – E’ un “one woman show” dove si ride dal primo minuto sino alla fine, ma soprattutto, è un live ironico che mette in evidenza la bravura e la poliedricità di un’artista completa che, negli anni, grazie alle sue imitazioni, si è fatta amare dal grande pubblico. Prima di salire sul palco, l’imitatrice umbra Emanuela Aureli protagonista del suo live “Mamma ho perso l’Aureli”, spettacolo inserito nella stagione teatrale del Cine Teatro Odeon ed organizzato dalla Nova Star Italia di Mimmo Porcino in sinergia con la famiglia Cuoco diretta da Saverio Cuoco, ci parla del suo “viaggio” nel mondo della comicità, intriso di un’intelligenza affilata e di una naturalezza disarmante.
Come nasce “Mamma ho perso l’Aureli”?
“Lo abbiamo scritto a quattro mani io e Sergio Di Folco e, in questo tour, mi accompagna con musiche dal vivo Giandomenico Anellino. Questo spettacolo è un modo per potere incontrare la gente, starle vicino e lasciare un qualcosa di me che, forse, non conoscono”.
Qual è il punto di forza dello show, a parte lo tsunami Aureli?
“La semplicità e la combinazione di due alchimie: musica e personaggi che vanno e vengono. La chiave di tutto resta l’interazione vera con il pubblico”.
Ma c’è un personaggio al quale sei legata di più?
“Milly Carlucci, Al Bano e Romina, un po’ a tutti perché sono come dei figli. Non posso dire: a questo voglio bene, a quest’altro di meno. Ogni personaggio mi ha dato tanto, mi ha fatto crescere ed è stata sempre una sfida”.
Hai iniziato questo lavoro grazie a tua madre. Ti aspettavi tutto questo successo?
“La mia mamma mi ha cambiato la vita, mi ha iscritto alla Corrida nel ’92 e da allora, è stato tutto un domino. In un modo inaspettato, mi si è spalancata la porta di questo mestiere che amo tanto, mi sono trovata nel momento giusto con le persone giuste. Carlo Conti, Fabrizio Frizzi, Lorena Bianchetti e Maurizio Costanzo hanno dato la svolta alla mia vita professionale. Carlo è un fratello maggiore, è stata la persona che insieme a Costanzo e a Fabrizio, mi ha concesso tante opportunità, mi ha scoperto e mi ha permesso di esprimermi nelle mie imitazioni. Sinceramente, non mi aspettavo tutto questo affetto dalla gente”.
Che rapporto hai con Reggio Calabria e con la Calabria?
“Io adoro la Calabria. Devo ringraziare Mimmo Porcino che mi ha permesso di essere a Reggio dove mi sento a casa. Di questa terra mi piace il mare, la gente, il cibo e sono felice di portare tutta la mia famiglia allargata, i miei personaggi e compagni di avventura qui e ridere con voi”.
Ci sveli qualche progetto per il futuro?
“Ci sono tante cose che bollono in pentola per la televisione, ma non posso anticipare nulla. Nella vita bisogna aspettare il momento giusto perché prima o poi, le cose accadono. La cosa importante è la salute, non perdiamo mai di vista questa perché è vero che siamo tutti presi dalla frenesia della vita, ma il lavoro, gli impegni non ci devono far dimenticare le cose importanti. Quelle cose che ci danno linfa e ci fanno vedere chi siamo realmente”.