Dopo aver lasciato sei anni la città all’abbandono, da un mese si regista un insolito attivismo tipico del pre elettorale di un’Amministrazione che si è rivelata incapace di risolvere anche le problematiche base di un territorio come Reggio Calabria sino a giungere all’ennesima pantomima di questi giorni.
Innanzitutto è giusto ricordare come quando la giunta Falcomatà si è insediata, il debito del comune ammontava a circa 100 milioni di euro che, dopo sei anni dal suo insediamento, sono diventanti circa 400: si è quindi quadruplicato! Allo stato attuale risulta che questo debito non sia stato cancellato né corretto, ma potrebbe venire in parte coperto da un intervento del Governo di 200 milioni di euro stanziati a fondo perduto in tre anni attraverso il cosiddetto Decreto Agosto. È proprio qui, però, che si pone la seconda scottante questione.
Da fonti diffuse dagli organi di stampa, apprendiamo che di questi 200 milioni che, secondo quanto ha fatto intendere il sindaco, dovrebbero arrivare nelle case del Comune, allo stato attuale non ci sarebbe traccia nei documenti ufficiali Il tanto sbandierato Decreto Agosto, al momento, infatti, è soltanto una bozza, non c’è nulla di concreto e definitivo. Ma non solo. Dalla stessa bozza, all’art 50 intitolato “Sostegno agli enti in deficit strutturale”, si apprende che il fondo che il Governo ha intenzione di stanziare sarebbero da ripartire tra i tanti Comuni in deficit, quindi non solo Reggio Calabria. Tra l’altro non c’è alcuna indicazione sulle modalità di ripartizione. È lecito, quindi, chiedersi quanto spetterà alle casse comunali reggine; il rischio è che si profili, quindi, l’ennesima beffa nei confronti della città, insomma una sceneggiata inconcludente.
A prescindere da questo, tuttavia, l’eventuale “regalo” del Governo, la cui entità è ancora ben da chiarire, Noi abbiamo evidenziato di come Falcomatà non ha salvato niente e nessuno, anzi il debito è aumentato di 300 milioni di euro! Davanti a questo dato ci si chiede come ciò sia stato possibile atteso che Reggio è tra le città con le tasse più alte, vive in condizioni di piena emergenza ambientale e igienico-sanitaria, le strade sono dissestate, i servizi essenziali sono quasi completamente assenti, schiere di giovani ogni anno espatriano trasformandosi in “generazione emigrante”, l’economia è al collasso.
Il sindaco faccia chiarezza sulla vicenda e, come sollecitato in altre circostanze – senza ricevere risposta – lo invitiamo ad un momento di confronto pubblico aperto al dibattito con la città per fare luce sulla reale procedura del finanziamento straordinario dei 200 milioni e, soprattutto, per capire come sia stato possibile che, negli ultimi 6 anni, nonostante il precedente finanziamento straordinario ( gestione commissariale 2013-2014 ) il debito sia ancora aumentato in modo vertiginoso. La città ha il diritto di sapere.