Sono ormai in molti, e spesso guarda caso sostenitori delle liste che fanno capo al candidato sindaco Giuseppe Falcomatà, ad aver provato fastidio da quella foto con il turbante. E si, l’immagine di Singh Ranjit all’interno del suo personalissimo “santino” elettorale, sta animando parecchio i social ma spesso in modo negativo e discriminatorio.
Una campagna diffamatoria che aumenta in modo vergognoso giorno per giorno, visto che qualcuno gioca a diffondere notizie false e tendenziose, lesive della dignità personale del nostro candidato. Dall’aspirante consigliere comunale colpito da Daspo, salvo poi essere riabilitato per buona volontà, a quello che predica accoglienza incondizionata, fino al ripetitore seriale di slogan #OdiareTiCosta e #RestiamoUmani, ma che alla vista di una persona giunta in Italia legalmente, con un lavoro regolare e un permesso di soggiorno, proprio non ce la fanno e sbottano.
Il punto più basso lo abbiamo raggiunto ieri, quando una nota pagina fb cittadina ha addirittura additato il nostro candidato come persona coinvolta con tanto di arresto in una operazione di polizia risalente al 2010. La notizia era falsa! perché si trattava di un caso di omonimia, facilmente riscontrabile, e prima che gli amministratori della pagina togliessero il commento è passato del tempo, tanto da fare il giro del web.
Una vera e propria calunnia buttata lì, senza alcun scrupolo e coscienza. Facciamo presente che il nostro Singh Ranjit, il cui certificato di casellario giudiziale recita un laconico quanto esaustivo NULLA, si è già attivato con il suo legale per la tutela della sua immagine e allo stesso tempo chiediamo a tutti di porre un freno ai toni velenosi e spesso deliranti di questa campagna elettorale. Il rispetto delle persone deve venire prima di tutto, condanniamo fermamente le schizofrenie frutto di quell’ipocrisia ideologica che porta certi personaggi a denigrare le comunità che riescono a creare esperienze positive di integrazione, come quella di cui fa parte Singh, salvo poi a ergersi come i paladini dell’immigrazione clandestina, quella si da condannare senza se e senza ma.
Il movimento #AmaReggio ha sempre fatto opera di valorizzazione delle identità, anche straniere, specie quando diventano parte integrante della nostra Comunità reggina, valorizzando le differenze etniche che convivono operose e rispettose della Nazione che le accoglie.