Le riflessioni dell’editore di Angelo Latella
“Papà, papà, è nato prima l’uovo o la gallina?”. Più di una volta mia figlia mi ha posto questa domanda, sperando che io non le risponda sempre allo stesso modo… “la gallina, la gallina, perché la gallina può fare l’uovo, l’uovo da solo non può fare la gallina, come te d’altronde “puddicinu meu”, sei nata prima tu o la mamma?”.
Mia figlia non replica, incassa e comunque rimane sulle sue. Partendo da questo confronto, nasce la mia odierna riflessione, ho trasformato la domanda sostituendo i due protagonisti, l’uovo con il peccato e la gallina con il reato.
Chi nasce per primo? Perché? Ho creato sicuramente un po’ di scompiglio? Boh. Nella Bibbia si parla molto di peccato, nei Tribunali invece è al contrario. Non rubare, non uccidere, non dire falsa testimonianza, non bestemmiare, onora il padre e la madre, non tradire il coniuge… hanno in comune un concetto: il rispetto dell’altro, il non fare del male all’altro (e in un certo senso, nemmeno a se stessi).
Quindi volendo, potremmo ipotizzare che i reati nascono dopo? Per consentire all’organizzazione umana, produttrice obbligata di regole necessarie a normare il caos, di punire le varie delinquenze?
Indipendentemente dall’essere peccati o mascalzonate? Abbiamo risolto? Forse. Diciamo che la differenza non è molta, il peccato e il reato potrebbero essere nati insieme…sono gemelli.
Il credente, in poche parole, dovrebbe essere moralmente propenso a non delinquere, o a delinquere di meno, per evitare una possibile rendicontazione nell’altro mondo.
L’ateo invece questo problema non dovrebbe averlo, chi non teme Dio, che problemi avrebbe? O Draghi o Salvini o Belen Rodriguez, non cambia nulla.
Buona domenica.