‘Cu si marita è cuntentu un jornu, cu ‘mmazza ‘u porcu è cuntentu n’annu”

Detti e proverbi calabresi liberamente narrati da Angelo Latella

Chi si sposa è contento un solo giorno, chi macella il maiale è contento per un anno intero.

Diciamo che tra fine dicembre e fine gennaio corre (o meglio correva) l’usanza, in alcune famiglie della nostra terra, che hanno la possibilità di allevare in proprio il maiale, di “ammazzarlo” per poi lavorarne le carni e “gustarle” durante tutto l’anno.

Il proverbio però vuole creare ironica “zizzania” al rapporto matrimoniale, vuole mettere in evidenza che spesso la pancia “potrebbe” essere più importante del cuore.

Sappiamo anche di un detto che dice “du porcu non si jetta nenti” mentre in tanti butterebbero via qualcosa del loro matrimonio.

In poche parole moglie, o marito, finiscono spesso per aver vissuto in perfetta felicità (se questa definizione fosse corretta) solo il giorno delle nozze, perché poi la vita presenta il conto con la realtà, fatta anche di problemi e dispiaceri.

Al contrario, per il maiale, che dopo qualche giorno di lavoro e fatica, darà seguito ad un vastissimo, ricco e lungo rendimento “di prelibatezze”.

È la gioia del palato a trionfare nel proverbio, ignorando però che sempre di matrimonio si tratta: ci si sposa con il peccato più frequente, la gola.