Le riflessioni dell’editore di Angelo Latella
Famosa frase di Sant’Agostino… per sintetizzare, con quattro parole, il senso della vita.
Se ami, puoi fare quello che vuoi, perché chi ama non può fare del male.
Certo Sant’Agostino non approfondisce, ma è chiaro, o sembra, che il suo “ama” sia indirizzato a tutti.
La mia riflessione di oggi nasce dal perdurare, anzi dall’accrescere, degli episodi di violenza “senza apparente motivazione”…
I giovanissimi, e non solo, riscoprono l’interesse del delinquere, sono attratti dall’essere “differenti” per capacità di infrangere le regole.
Organizzano risse, furti, accanimenti fisici e morali, si ubriacano e si prostituiscono a tredici anni, formano gruppi di aderenti, di appartenenza anti fratellanza.
Di Sant’Agostino hanno fatto propria solo la seconda parte. Perché si delinque, così liberamente? Motivando spesso questi gesti, come frutto di eccitazioni necessarie per sconfiggere il dilagare della noia? Ma, scusate, è proprio tanto difficile amare? E facciamo due passi indietro, partendo da due famosi detti: “Cu amici e cu parenti, non cattari e non vindiri nenti” e ” Di li toi, fui, quandu poi” e potrei aggiungere “parenti serpenti”.
Tutto questo per dire che bisogna recuperare gli affetti, familiari e amicali… per cominciare a trasmettere amore, rispetto, pazienza.
Purtroppo, la crisi della famiglia tradizionale, tra separazioni facili e tradimenti consenzienti, oltre all’alto numero di immigrati che non riescono ad integrarsi e quindi ad essere “felici”, hanno contribuito a svalutare l’unico sentimento che può portare alla felicità: l’amore.
Non è possibile delinquere per noia, non è possibile fare del male per divertimento. Non è possibile nemmeno stare a guardare.
Buona domenica a tutti.