Le riflessioni domenicali di Angelo Latella
In questi giorni le frasi e i “pensieri” d’auguri, sono il tema principale di ogni conversazione.
L’augurio più gettonato da sempre è “la buona salute”, perché quando c’è e come se ci fosse tutto (per lo meno così dicono i saggi).
Oggi vorrei approfondire ed elaborare la mia riflessione dando spazio alla “buona o non buona salute mentale” e al suo rapporto con la fede, partendo dal presupposto che la gestione della fede, per un malato mentale, dovrebbe essere cosa difficilissima se non addirittura impossibile.
Un passo della Bibbia cita comunque: “non dare del pazzo a tuo fratello, altrimenti saranno guai”, a voler significare che quel giudicare può essere una semplice ma pericolosa impressione (forse sbagliata o apparente).
Spopolano depressioni ed esaurimenti, ansie e attacchi di panico, si intravedono adesso anche i “frutti” del post Covid, in poche parole si notano in giro molti disturbi mentali… ma per tutti gli altri? Per quelli che godono di piena salute, fisica e mentale, che ruolo ha la fede? È un optional? Un contorno…un qualcosa che non influisce su tutto il resto della vita, specialmente se c’è la salute? Quindi?
È proprio vero, basta la salute. Si, affiancata da una buona spiritualità.