“Seconda fase dell’emergenza: Disomogeneità e frammentarietà della giustizia. Avvocati a confronto.”. Questo il titolo del Webinar organizzato dalle tre Sezioni AIGA di Locri Palmi e Reggio Calabria, unitamente ai vertici dei rispettivi Consigli dell’Ordine degli Avvocati del Distretto di Corte di Appello di Reggio Calabria.
Sabato 6 giugno si è tenuto il partecipatissimo webinar su piattaforma Zoom organizzato dalle sezioni AIGA di Locri, Palmi e Reggio Calabria, nonché dai tre rispettivi Consigli degli Ordini del Distretto di Corte d’Appello reggino che hanno patrocinato l’evento.
AIGA, oltre ad occuparsi di politica forense, svolge da sempre attività di formazione specialistica per gli avvocati e i praticanti.
Nonostante le attuali disposizioni in materia di COVID-19, nel vietare gli assembramenti, non consentano ad AIGA di organizzare seminari e convegni dal vivo, i giovani avvocati, ampliando le loro competenze, hanno iniziato a sfruttare le piattaforme disponibili per le videoconferenze per proseguire l’attività formativa.
L’evento, intitolato Seconda fase dell’emergenza: Disomogeneità e frammentarietà della giustizia, ha visto la partecipazione di oltre 300 avvocati provenienti dai tre fori distrettuali, ed ha avuto ad oggetto i protocolli siglati dai Tribunali del Distretto di Corte d’Appello di Reggio Calabria per la gestione della giustizia e l’organizzazione degli uffici durante la fase 2, un dibattito serrato che è durato oltre tre ore.
I saluti istituzionali sono stati affidati alle rappresentanze AIGA, nell’ordine il presidente nazionale Avv. Antonio De Angelis che tra le altre cose ha voluto evidenziare l’impegno profuso a tutela dell’avvocatura in questi mesi particolari, annunciando la manifestazione nazionale per una ripartenza effettiva della Giustizia per le sue criticità nella fase 2 che si sta svolgendo questa mattina, organizzata dall’associazione davanti Piazza Montecitorio, il presidente della Fondazione AIGA Tommaso Bucciarelli Avv. Giovanna Suriano del foro di Palmi, che si è soffermata sul ruolo e sull’importanza della Fondazione, soprattutto in questo periodo, per ciò che concerne la Formazione e le opportunità messe in campo per i colleghi, e il coordinatore regionale AIGA Calabria, Avv. Caterina Giuliano del foro di Vibo Valentia che ha rimarcato il ruolo e la funzione sociale dell’avvocatura e l’importante lavoro portato avanti dalle 11 sezioni AIGA calabresi.
L’introduzione del webinar è stata affidata all’avv. Manuela Calautti, vicepresidente della Sezione di Locri, nonché componente nazionale di giunta AIGA, a causa dell’improvvisa indisponibilità – dovuta a motivi personali – del presidente locrese Avv. Antonia Fabiola Chirico che tra le altre cose ha avuto anche il merito dell’idea di realizzare l’evento.
Il presidente della Sezione AIGA di Palmi, nonché vice-coordinatore regionale e consigliere del COA Palmi Avv. Vincenzo Barca, ha magistralmente moderato le relazioni affidate ai vertici dei tre ordini provinciali, nello specifico per il foro di Locri il Presidente COA Avv. Emma Maio e il Segretario COA Avv. Carmela Neri, per il foro di Palmi il Presidente COA Avv. Antonino Parisi e il Vicepresidente COA Avv. Daniela Bellocco, e per il foro di Reggio Calabria il Presidente COA Avv. Rosario Infantino e il Vicepresidente COA Avv. Umberto Abate.
Il presidente AIGA di Reggio Calabria, Avv. Davide Barberi, è intervenuto in rappresentanza dei giovani avvocati reggini.
Le conclusioni sono state affidate all’Avv. Francesco Napoli del foro di Palmi, Consigliere CNF, il quale, dopo essersi complimentato per la lodevole iniziativa portata avanti dalla Giovane Avvocatura, ha evidenziato come più che mai in questo momento storico di difficoltà è imprescindibile confrontarsi e collaborare sinergicamente, non solo tra colleghi ed a livello distrettuale, bensì su scala nazionale con tutti gli addetti ai lavori, dalla magistratura ai dirigenti delle varie cancellerie nessuno escluso, sottolineando che la Giustizia in Italia può essere migliorata sia nei tempi che nell’organizzazione, con nuove riforme processuali e soltanto se lo Stato, grazie anche ai finanziamenti europei, saprà intervenire con investimenti mirati sulle nuove tecnologie digitali e telematiche, sulle infrastrutture e sull’incremento di risorse umane da impiegare nei Tribunali e nelle Procure, che sono presidi di legalità fondamentali per i cittadini e per tutta la società.