Controllare il territorio con l’obbiettivo di prevenire e reprimere gli illeciti ma soprattutto tutelare il patrimonio ambientale di cui la Calabria e la Sicilia sono esempi di ricchezza. E’ questo il principale obiettivo dei militari a disposizione del Comando Regione Carabinieri Forestale Calabria, che ha competenza su Calabria e Sicilia. Un’azione constante, intensa e ramificata quella dell’Arma Forestale, che si concentra su più fronti finalizzati alla tutela del patrimonio boschivo, della fauna selvatica, degli animali da affezione, alla repressione dello smaltimento illecito dei rifiuti e dell’inquinamento delle acque, con particolare attenzione alla tutela e sicurezza agro-alimentare. Un presidio del territorio composto da circa 300 uomini e 53 Stazioni in Calabria e 63 unità in Sicilia suddivise nei Centri Anticrimine Natura di Agrigento, Catania e Palermo, che hanno registrato una crescita dell’attività preventiva rispetto agli anni precedenti ma anche una importante “è fondamentale la collaborazione dei cittadini che identificano i carabinieri della specialità Forestale come custodi e protettori dell’ambiente che ci circonda” afferma il Comandante della Regione Carabinieri Forestale Calabria, Colonnello Giorgio Maria Borrelli, che plaude al lavoro svolto dai militari sul complesso e vasto territorio calabro-siculo. A consuntivo dell’attività svolta dai Reparti in Calabria e Sicilia nel corso del 2020, si citano i 44.346 controlli effettuati, di cui 42.177 in Calabria e 2.169 in Sicilia, le 22.275 persone controllate ed i 6434 veicoli. Controlli questi che hanno generato la denuncia per varie violazioni ambientali di 1397 persone, 635 sequestri, di cui 505 in Calabria, e 27 arresti, dei quali 22 effettuati in Calabria. Gli illeciti amministrativi riscontrati e sanzionati sono stati 2530, di cui 2295 in Calabria, che hanno portato ad elevare sanzioni amministrative, nel solo territorio calabrese, per circa 4.000.000 di euro con 87 sequestri amministrativi e oltre 2500 persone sanzionate. Particolarmente attivi sono stati i Nuclei Investigativi dell’Arma Forestale (NIPAAF), che hanno svolto importanti e complesse attività di indagine, disvelando numerosissime attività illegali legate all’inquinamento ambientale e al traffico di rifiuti. Particolare attenzione i Carabinieri Forestale pongono anche alle specie di flora e fauna in via di estinzione il cui commercio internazionale è regolato dalla convenzione di Washington e messa in atto dai Nuclei CITES presenti a Reggio Calabria, Palermo e Catania che svolgono un’incessante attività investigativa e di controllo sia sul territorio che presso gli esercizi commerciali, quali negozi di animali ed antiquari.