“Caliti juncu ca’ ciumara passa”

Detti e proverbi calabresi… liberamente narrati da Angelo Latella

La traduzione adattata sarebbe: “abbassati bue (o giunco), che la fiumara è in piena”.

Tra Sicilia e Calabria si riscontrano due differenze, per i siciliani juncu sarebbe giunco (canna) e non bue (iencu, nel linguaggio dialettale calabrese), e anche “caliti” diventa spesso “curchiti”.

È un proverbio a doppio senso, che invita ad “abbassarsi” in determinate situazioni, quando spuntarla non è facile e converrebbe aspettare momenti migliori.

Anche il bue (o il giunco, canna molto flessibile) che ha una stazza forte, deve arrendersi di fronte alla piena della fiumara (il cui attraversamento potrebbe apparentemente ingannare).

Quindi si invita a desistere, a riconosce la potenza dell’avversario, ci si abbassa, come ad inchinarsi ma anche a riposarsi (quel “curchiti”), in attesa di tempi migliori.

La piena infatti non può durare a lungo. Ma il proverbio viene anche utilizzato per smascherare i pigri, per deridere quelli che oziano sempre, che amano dormire…. come se la fiumara fosse perennemente in piena.