Reggio Calabria – Un versante di parte di una collina posta a pochi metri dal Bivio che conduce verso Gambarie e il Borgo storico di Ortì, località collinare di Reggio Calabria, presenta una pericolosità ambientale elevata.
Una frana infatti, l’ennesima, ha interessato giorni addietro il punto riversando sulla strada che la costeggia una quantità considerevole di metri cubi di materiale di cui è composta la parete.
Roccia mista a terra perlopiù che, a causa delle forti piogge cadute abbondantemente nei giorni scorsi, ha fatto registrare la pericolosa, imprevista e continua caduta del materiale sull’arteria in questione.
Come accaduto nel lontano 1976 dove, grazie alle notizie raccolte sull’accaduto dallo studioso Biagio D’Agostino, proprio come allora ci furono intensi temporali che interessarono il luogo con conseguente cedimento del terreno di proporzioni notevoli che investì un bus di linea e che, probabilmente per la presenza di un muretto sul ciglio della strada che frenò la spinta della frana, non precipitò nel burrone sottostante per un soffio, come testimoniano le eloquenti immagini dell’epoca fornite dall’Architetto Natale Cutrupi.
Era il periodo che guardava alle festività del Natale ed allora si gridò al miracolo per la mancata tragedia.
Ieri come oggi dunque la storia sembra sfogliare un libro già visto con le manifestazioni della natura che si ripetono proprio nella medesima zona evidenziando per questo in maniera assolutamente preoccupante l’alta pericolosità di quel costone di montagna.
Bisogna intervenire subito ed in maniera risolutiva per mettere in sicurezza il luogo che, come la storia insegna, continua a rimanere ad alto rischio idrogeologico per i suoi continui smottamenti del terreno che minacciano in maniera palese e costante la vita di innumerevole persone che transitano per quella strada per raggiungere le proprie abitazioni ed anche le mete aspromontane da loro preferite.
Guglielmo Rizzica