Reggio Calabria. Torna a far parlare di se la situazione di degrado che appare su via Fratelli Spagnolo Ferrovieri , strada parallela al Viale Galileo Galilei posta nella zona sud della città.
Scenari conosciuti da decenni con strutture di vecchie abitazioni decadenti e totalmente spoglie di ciò che un tempo li rivestiva, appaiono giacenti su una delle strade da sempre soggette ad un disagio permanente evidente a tutti i cittadini ed in particolare ai residenti del posto costretti a dover sopportare, decisamente da troppo tempo, lo scenario indecente che si riversa sotto le loro abitazioni.
Molte di queste vecchie case ad un piano, costruite dalle Ferrovie dello Stato per dare alloggio ai ferrovieri sopravvissuti al terremoto del 1908, sono state abbattute intorno al ’90.
Da allora il degrado del luogo è divenuto permanente con i ruderi che fino a qualche periodo addietro erano divenuti alloggio per senzatetto, tossicodipendenti e brutte frequentazioni che tanto allarmavano gli abitanti della zona.
Oggi invece ciò che rimane di queste vecchie strutture è divenuto luogo prescelto dove depositare materiale di ogni tipo.
Materassi, altri oggetti privati della loro utilità, immondizia di vario tipo ed erbacce cresciute a dismisura nascondono con il loro volume gran parte del materiale abbandonato sul terreno, costituendo quello che un tempo sarebbe dovuto diventare uno spazio dedicato al verde pubblico ma anche ad attività ludiche e sociali.
Anche la costruzione dell’anfiteatro appare colto dal degrado con rifiuti, scritte (alcune offensive contro le Forze dell’Ordine) e sporcizia abbastanza visibili vicino ad esso.
Una vasta area che versa in una situazione di incuria da lungo tempo che va sicuramente bonificata mentre i ruderi presenti andrebbero messi in sicurezza per evitare tragiche conseguenze derivanti dal crollo delle parti già in tenuta precaria.
Poco più sopra l’immagine infelice di un campetto di calcio abbandonato fotografa la situazione di abbandono con una delle porte riversa in terra ed un pallone fermo sul tappetino verde ormai consumato da chissà quanto tempo che aspetta di essere nuovamente calciato tra le urla festanti dei ragazzi.
Stefania Rizzica