Emergenza coronavirus, riprendono gradatamente in città le attività tanto attese

 

Dopo mesi trascorsi a convivere con la paura di rimanere vittima del temibile coronavirus che ha colpito l’intera popolazione mondiale, si assiste ad una graduale ripresa di quelle attività che erano state messe in stand by a causa dell’inarrestabile diffondersi del pericoloso virus.
La voglia di una ripartenza elimina crisi, economica, fisica e mentale, adesso è sotto gli occhi di tutti.
Timidi approcci di un ritorno a quella normalità che il Covid-19 è riuscito a stravolgere proiettandoci in una dimensione che già avevamo vissuto ma solo dal punto di vista cinematografico.
La potenza virale  del nemico invisibile ha fermato l’umanità intera costringendola ad arrestare ogni forma di rapporto sociale confinandola a movimenti stabiliti per poterlo tenere lontano. Tutto fermo.
Dopo tanto tempo oggi, finalmente, si assiste a piccoli segnali di ripresa. Riaprono tanti settori commerciali, si inizia a poter uscire dalle proprie case e svolgere attività all’aperto, si ritorna al lavoro. Si ritorna alla vita.
Le strade iniziano ad affollarsi, i negozi, seppur con regole imposte ma necessarie, accolgono nuovamente i clienti con addosso mascherine e guanti.
Proprio come in un film.
Sul lungomare le persone fanno sport o semplicemente si godono l’aria dello Stretto che, come in nessun posto, rigenera anima e cuore.
Alcuni gestori, tra mille difficoltà e altrettante incognite, iniziano ad allestire i loro lidi in spazi studiati per far mantenere le distanze di sicurezza richieste atte ed evitare contatti ravvicinati tra i bagnanti.
Una voglia di vivere riconquistata che non vuol dire però libertà assoluta. Tutti si è chiamati ad un alto senso di responsabilità che ci deve portare a rispettare, forse più di prima, quelle regole imposte che ci hanno permesso di allontanarci, ma non definitivamente, da quelle situazioni che,a ripensarle, rimangono ancora come un incubo difficile da eliminare.
Guglielmo Rizzica