Insignito del Diploma di benemerenza ‘Mauriziano’

Il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà è stato insignito del Diploma di benemerenza ‘Mauriziano’, consegnato dall’associazione nazionale ‘Nastro verde’, decorati medaglia d’oro Mauriziana, sezione Calabria. La cerimonia si è svolta a Reggio Calabria, e il riconoscimento è stato consegnato dal presidente della sezione, ufficiale cavaliere capitano dei Carabinieri Cosimo Sframeli. Tra le motivazioni del riconoscimento assegnato al primo cittadino “il possesso di pregevoli doti umane ed intellettuali, in un insieme armonico di spiccati requisiti morali e culturali. Riferimento per la popolazione, riesce a coniugare abilmente le numerose e complesse attività istituzionali, con le molteplici problematiche locali, animando la forza della gente onesta e, con fatica, combattendo da leone per contrastare e demolire ciò che l’identità mafiosa’ edifica. Tiene accesa la fiaccola del contrasto alla ‘ndrangheta, conducendo battaglie quotidiane, costanti e ostinate. Ispirato da coraggiose idee, è espressione delle istituzioni che credono nel cambiamento attraverso la cultura come strumento di legalità e confidano nel riscatto di un popolo avviluppato da mali secolari ed endemici. Principi e valori ricercati e custoditi da questa associazione combattentistica e d’Arma Nastro Verde”.
Nel corso del suo intervento il sindaco Falcomatà ha rimarcato “l’importanza del ruolo delle associazioni combattenti per il territorio reggino. Vi ringrazio per quello che avete fatto e continuate, e non è mai scontato questo vostro impegno”. “Il vostro – ha aggiunto – è un ruolo attivo, non soltanto per tramandare, custodire e difendere i valori della Patria e dei valori del nostro Paese ma anche per la costante presenza nella vita cittadina, nelle occasioni istituzionali, alle cerimonie e alle commemorazioni. La vostra presenza è percepita con spirito attivo, con la volontà di continuare a servire, a donare. Ringrazio l’associazione ’Nastro verde’, rappresentata da Cosimo Sframeli, per avermi pensato”. “Ascoltando la storia di San Maurizio – ha evidenziato Falcomatà – e come nasce la sua figura di martire cristiano e questa benemerenza, ossia da un atto di disobbedienza civile di un militare che rifiuta di eseguire un ordine superiore perché lo ritiene ingiusto mi fa essere ancora più orgoglioso. Significa che non bisogna accettare passivamente le cose così come sono, che c’è sempre la possibilità di cambiare, non bisogna mai fermarsi al primo lascia perdere, da parte di chi ti dice che le cose non possono cambiare. Soprattutto, se noi passivamente avessimo sempre accettato tutti quelli che erano gli ordini, le indicazioni, i suggerimenti, i consigli anche di chi voleva che le cose non cambiassero, probabilmente non saremmo stati quindi”. E’ un invito alla speranza, all’idea che le cose non vanno accettate passivamente così come sono, ma – ha concluso Falcomatà – ognuno di noi deve essere responsabile del cambiamento, perché il cambiamento non avviene da solo, ognuno deve fare la propria parte”.