La riflessione di Angelo Latella
Buona domenica, buona Pasqua del Signore a tutti, di vero cuore.
La riflessione d’oggi non poteva che soffermarsi sulla fine della Passione, sulla vittoria della vita contro la morte, per riscoprire, dopo tante sofferenze, la gioia dell’eternità.
Vorrei però esporre il mio pensiero partendo dal protagonista e dalla mia infanzia.
Il protagonista è sempre lo stesso? Forse si, è colui che ci spiega, ogni anno, anzi ogni giorno, il significato della resurrezione, ci spiega che siamo uomini “progettati” per andare oltre la bellezza e le difficoltà della vita terrena, siamo creature di terra, di cielo e di Dio. Ed è di Dio che abbiamo particolarmente bisogno.
La mia infanzia mi spinge a riscoprire la gioia dell’essere uomini, amici, quasi quasi fratelli, e per questo,abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio.
Torniamo a cercarlo, torniamo a pregare nelle nostre case, non dico come un freddo e metodico rito, ma magari con un bel segno della croce davanti a un piatto di lasagne, un’ave Maria prima di prendere sonno, un Padre nostro dopo aver litigato per una stupidaggine.
Torniamo, e chiedo scusa ai tanti ristoratori, a riscoprire la gioia della vera Pasquetta, nei campi, nelle tavolate all’aperto, quelle della condivisione, si, la Pasquetta deve tornare ad essere la “festa della felicità” dei figli di Dio, mettiamolo in mezzo il protagonista, tra una frittata “ca cipudda” e un’improvvisata altalena…no cellulari, per favore, è bruttissimo spingere l’altalena con una sola mano.