Il trionfo di Giuseppe Falcomatà. Nulla da fare per lo sfidante Nino Minicuci. Un divario netto. Una forbice forse insperata. Un vero e proprio trionfo che proietta Giuseppe Falcomatà verso il secondo mandato elettorale.
Reggio unità scaccia via il vento nordista. Nulla da fare per il centrodestra reggino che paga più del dovuto la presenza nel proprio gruppo della lista dei “salviniani”.
“Reggio non si lega”: proprio così. I reggini, il vero cuore dei reggini, ha detto no alla Lega. Lo ha detto a chiare note con questa tornata elettorale. D’altronde anche importanti uomini di destra come l’onorevole Francesco Cannizzaro (unico del centro destra ad uscire, in un certo senso, “vincitore” con le sue due liste ai primi posti per numero di preferenze) avevano posto il veto sul nome di Minicuci, espressione della Lega.
Vince, anzi stravince, Giuseppe Falcomatà. Già dai confronti diretti sui canali di “Gazzetta del Sud” e “La C” si era intravisto un Falcomatà più preparato, più dentro la notizia della città, più reggino. Confronti che avevano delineato la direzione da prendere per tanti incerti elettori. La sinistra reggina vince mettendo una croce a destra della scheda elettorale, magari con qualche astensione di uomini di destra che non hanno voluto mettere una croce a sinistra per un uomo designato dalla Lega. L’avvocato Minicuci paga più del dovuto la sua designazione arrivata da Matteo Salvini e la poco conoscenza diretta del territorio.
Vince Giuseppe Falcomatà. Da domani, però, deve voltare pagina. Anche “bei capelli” deve vivere di più la città come avvenuto in questi giorni di campagna elettorale. Vivere la città, giorno dopo giorno, come avveniva ai tempi del compianto ed indimenticabile padre Italo.
“La vittoria dei reggini” ha affermato un soddisfatto Giuseppe Falcomatà portato in trionfo davanti al suo quartier generale di questi giorni con cori da stadio “Giuseppe Sindaco”.
“Pa casa Salvini” è stato quasi un urlo liberatorio di questa campagna elettorale quello gridato da Falcomatà al suo popolo accorso numeroso per complimentarsi con il proprio leader.
Giuseppe Falcomatà riparte per il secondo tempo della partita. Serve una ripartenza veloce, una ripartenza con effetti immediati. Deve appendere gli abiti da vecchio difensore di fascia. Adesso servono i goal! Magari guidando dalla sedia di comando una squadra che abbia tra le proprie file elementi in grado di fare la differenza. Elementi che giochino per la sua compagine senza voglia di cambiar casacca!
Buon lavoro Sindaco!
(d.c.)