Detti e proverbi calabresi liberamente narrati da Angelo Latella
La traduzione sarebbe “i mariti sono delle mogli e le prostitute sono in ogni luogo in cui metti piede”.
Proverbio salva matrimonio, più o meno. Nei tempi che “furono”, riferito all’antichità del proverbio, quando i rapporti tra coniugi erano insediati da provocazioni e attenzioni “esterne”, per salvare il salvabile, per evitare l’insorgere di un divorzio (ancora inesistente o sconosciuto all’epoca), si tirava fuori questo detto, a voler mettere in chiaro che una brava moglie deve (dovrebbe) difendere la proprietà di “appartenenza”… perché i pericoli in giro, peri peri, sono tanti, il mondo è pieno di donne tentatrici, che conoscendo o no, lo stato civile dell’uomo, non disdegnano a provocarlo.
Naturalmente il mondo è anche pieno di uomini “mamma Ciccilla mi tocca, tocchimi Ciccilla, ca mamma voli”.
Questo proverbio però, era spesso, la carta che parenti e amici si giocavano per calmare le acque, per giustificare la “marachella”, nasconde infatti, una forma di tolleranza, di perdono…perché una buona moglie, direi innamorata, recupera il rapporto con il marito e lo difende orgogliosa : “me maritu è u meu, e basta!
Tu inveci, zoccula fusti sempri”.