“Manca solo il prete. Non pensavo a tutta questa gente. Vi ringrazio per la partecipazione”: esordisce così il presidente Luca Gallo all’ingresso in campo per dare inizio alla conferenza.
“Ho pensato di fare questa conferenza per andare a riassumere tutta la stagione vittoriosa”.
“Sentimento di nostalgia -questo era quello che avevo intravisto al mio arrivo a Reggio. Tutti devono sentire l’amaranto dentro. Tutto si deve andare a fondere con lo stemma. Un bambino deve puntare come primo obiettivo sportivo e sentimentale alla Reggina. Non posso pensare che i ragazzi sono in altri club del nord. Un bambino deve pensare solo ed esclusivamente alla Reggina”.
“Ho creduto alla promozione. Io ho fatto ben poco. Sono stati i giocatori ed il direttore sportivo a conquistare questo risultato”.
“Venivamo messi al quinto posto nella griglia per il salto di categoria. Forse dipendeva dal sottoscritto che non aveva mai fatto calcio e che non aveva esperienza nel mondo del calcio”.
“Questo ha permesso alla Reggina di partire a fari spenti e quando siamo arrivati nessuno ci ha preso più. Una bella cavalcata vittoriosa. Ho dimostrato, la squadra ha dimostrato, il diesse ed il tecnico hanno dimostrato.
Facile costruire dove non ci sta nulla. Quando si trova il nulla qualsiasi cosa fai si nota. Io ho dato una base al club. Non si può prescindere da una casa e la casa della Reggina è il Sant’Agata. Abbiamo lavorato tanto per renderlo vivibile”.
“Si è partiti da zero. Abbiamo realizzato una vera impresa”.
Per quello che concerne lo stadio è un pensiero, un progetto, che deve essere tramutato in qualcosa di reale. Non si può dedurre ad un bando pubblico. Sara’ uno stadio all’avanguardia. Un regalo alla città”.
Il prossimo anno vi sara’ anche il Var…
“Parlare di Var è già qualcosa di bello. Si, per rendere il Granillo agibile alla serie B servono dei lavori che deve fare il Comune. Abbiamo già parlato con il Comune”.
La vittoria del campionato…
“Non vi è stata una partita che mi ha fatto pensare alla promozione. Ci ho sempre pensato ed anche creduto. Ho avuto il coraggio di dirlo. Ho creduto ed anche detto”.
La maglia di Catanzaro…
“Sono stato deferito 45 giorni. Presumo di aver fatto qualcosa di grave. Sono squalifiche che si danno ai presidenti che non pagano i giocatori. Vengo da Roma, da genitori calabresi. L’ironia, a Roma, fa da padrona. Qui a Reggio che qualcuno possa essersi schierato contro mi ha dato fastidio. La Reggina deve essere amata tra le mura ed odiata fuori. Quella maglietta non offende nessuno ma che da Reggio arrivano le critiche non mi va giù. Come un cazzotto in faccia. Ho aspettato un’intera stagione per dirlo. Scusate ma dovevo dirlo”.
“Gravina e Ghirelli sono stati i garanti della meritocrazia dopo la sospensione del campionato”.
Campagna acquisti per la prossima stagione. ..
“I giocatori saranno presi in sintonia tra diesse ed allenatore. Io valuterò aspetto economico. Noi dobbiamo puntare su giocatori forti”.
“Abbiamo realizzato il 30% del nostro obiettivo ottenendo la B. Cerco di gestire al meglio la società. Il mio sogno è quello di portare la Reggina in serie A. Spero di riuscirci così arriveremo al 70% del progetto. Il rimanente 30% lo tengo per me!”.
Sul finire della conferenza arriva anche la conferma ufficiale che Jeremy Menez è un giocatore della Reggina.
“Arriverà il 26 giugno all’aeroporto di Catania e poi si sposterà a Reggio. Il 27, alle ore 15, vi sara’ la presentazione alla stampa. Successivamente, alle ore 17, Menez si sposterà allo store.
Testo Demetrio Calluso Foto Guglielmo Rizzica