Il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà a San Giovanni di Gerace per la tre giorni sul Settecento in Calabria

 

 

 

 

 

Il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà, ha preso parte all’inaugurazione della tre giorni culturale dedicata al “Settecento in Calabria Ultra – Riforme, Resistenze, Trasformazioni” che ha preso il via, nella giornata di ieri, presso il Comune di San Giovanni di Gerace.

Insieme al sindaco del centro jonico, Giovanni Pittari, al primo cittadino di Martone, Giorgio Imperitura, ed agli studiosi Giuseppe Caridi, Vincenzo Cataldo, Vincenzo Marvasi e Domenico Capponi, il sindaco Falcomatà si è soffermato «sulla necessità di riscoprire un periodo storico molto importante per la nostra regione».

«C’è la necessità – ha detto – che le comunità siano protagoniste di un percorso culturale e consapevoli del bisogno di recuperare questa parte di storia. Ringrazio il sindaco Pittari ed il Comune di San Giovanni di Gerace per aver organizzato questo incontro che coincide con la presentazione dell’ultimo libro del professore Giuseppe Caridi».

«Noi – ha aggiunto il sindaco metropolitano – siamo un territorio che, nel corso dei secoli, è stato contaminato, nel senso positivo del termine, da diverse religioni, usi, costumi, lingue frutto delle diverse dominazioni avvenute in questa parte di Calabria. Spesso conosciamo quelle più antiche, quelle magnogreche o ebraiche, molto meno quelle medievali e del Settecento. E’ importante, quindi, fare luce e costudire il ricordo di un periodo tutto sommato fendo sotto tanti punti di vista perché un popolo senza memoria è senza storia».

«Come sindaco della Città Metropolitana – ha concluso Falcomatà – sono contento ed onorato d’essere qui perché dobbiamo stare al fianco di chi, nonostante le difficoltà del quotidiano e le difficoltà ad erogare servizi pubblici essenziali dignitosi per le proprie comunità, ha la consapevolezza di quanto il ruolo di un sindaco e delle istituzioni sia anche un quello volto ad approfondire la nostra storia. Ogni battaglia, infatti, è prima di tutto culturale ed avere questa convinzione passa anche da simili iniziative».