In un mondo che, prigioniero ancora è

Le riflessioni di Angelo Latella 

La mia riflessione oggi nasce in un clima prettamente paraolimpico.

Sto seguendo, quando posso, le gare in TV, ed è bello vedere il lavoro di migliaia di atleti “particolarmente abili” che dopo anni di preparazione, di allenamenti, di sacrifici, raccolgono i frutti, si affrontano, si sfidano, si relazionano, si abbracciano, diventano amici.

È strano però il mondo, è prigioniero della stupidità dei potenti, quella che non necessita di allenamento.

In una parte di esso si gareggia, si mette in evidenza la fisicità, la fisicità complessa e competitiva, la massima potenza che l’uomo può raggiungere nonostante tutto, e dall’altra parte, missili, droni, morti e feriti.

Forse è arrivato il momento di cambiare il mondo, è giunta l’ora di cominciare ad allenarci contro ogni violenza, contro ogni guerra.

Non più eserciti, non più soldati, ma molto più sport, gare, vincitori e soprattutto vivi .

Un mondo libero di non uccidere, è possibile?  Io credo di sì.