Si terrà il 31 gennaio, alle 16, presso l’Aula magna “Monsignor Vittorio Luigi Mondello” del Seminario arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria, l’inaugurazione dell’Anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro.
I lavori si apriranno con i saluti dell’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova e presidente Cec, monsignor Fortunato Morrone, moderatore del Tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro e dell’arcivescovo metropolita di Catanzaro – Squillace, monsignor Claudio Maniago, moderatore del Tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro di Appello.
Seguirà la relazione dei Vicari giudiziali, monsignor Vincenzo Varone (Teic) e monsignor Erasmo Napolitano (Teica). Saranno presenti tutti gli arcivescovi e i vescovi calabresi.
Concluderà la cerimonia, la prolusione di monsignor Alejandro Arellano Cedillo, decano del Tribunale apostolico della Rota Romana dal titolo “La funzione nomofilattica della giurisprudenza della Rota Romana”.
L’evento è a numero programmato, previa conferma della presenza entro sabato 29 gennaio. Si svolgerà nel rispetto della normativa vigente anti-Covid 19. Per consentire la più ampia partecipazione, sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook di Avvenire di Calabria.
Rispetto all’iniziativa prevista in riva allo Stretto, monsignor Varone ha dichiarato che «si tratta di un momento importante per il Tribunale ecclesiastico: non si tratta di un “tempo celebrativo”, ma ci serve per dare forza al nostro operato».
Il Vicario giudiziale sottolinea la «concomitanza con la sessione invernale della Conferenza episcopale calabra che vuole sottolineare l’importanza del lavoro svolto per i calabresi». Quest’anno l’appuntamento torna in presenza: «L’anno scorso abbiamo subito una battuta d’arresto nella nostra tradizionale agenda, quest’anno riusciremo a rivederci con una presenza d’eccellenza. Sarà in mezzo a noi, infatti, decano del Tribunale apostolico della Rota Romana, monsignor Alejandro Arellano Cedillo, che ci introdurrà in un argomento molto interessante». «Vogliamo continuare a fare il nostro lavoro in modo da poter sviluppare sempre di più il valore della giustizia ecclesiale nella nostra terra», ha concluso Varone.