Reggio Calabria – Bruciano in contemporanea le colline che affacciano sulla città di Reggio Calabria. Da nord a sud alte colonne di fumo e fiamme divoratrici di tutto che ciò che incontrano nel loro cammino sono ormai divenute terrore per molta gente.
Soprattutto per chi abita in zone folte dove il verde delle campagne, quello rimasto, brucia a poca distanza dalle loro case minacciando i loro poderi.
Un terrorismo di fuoco causato spesse volte, quasi sempre, da mani criminali che tramano per provocare danni e devastazione .appiccando incendi.
Oggi, le montagne che dall’alto dominano la città e parte della provincia di essa, si sono viste cancellare ettari ed ettari di coltivazioni.
Una flora rigogliosa come alberi di Ulivo, Pini, agrumeti e quant’altro sono bruciate (nei pressi di Croce valanidi, Aretina, Cufolo vicino ad Ortì, la pineta di tra Terreti e Santa Domenica) sotto il potere delle fiamme divampate su di esse uccidendo anche animali che in essa si muovono.
Incendi che mettono a repentaglio anche la vita delle persone e di chi lavora instancabilmente, come uomini dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, di Calabria Verde, volontari con i mezzi a disposizione per scongiurare tragedie.
Una desertificazione dei luoghi che lasciamo siano le immagini a “commentare” quanto per l’ennesima volta si ripete con cadenza annuale.
Guglielmo Rizzica