Le riflessioni domenicali di Angelo Latella
“Ci sono uomini soli”, cantavano i Pooh affiancati da una Iva Zanicchi che specificava e andava oltre con “la mia solitudine sei tu”…
Dal medico, in fila per le ricette, ne abbiamo parlato l’altro giorno: la cosa più brutta, ancor oggi, si conferma essere la solitudine.
Le truffe telefoniche, per esempio, aumentano perché “si gioca sui sentimenti”, una mamma, una nonna a cui potrebbero arrestare un “amato, un motivo di vita”, non esiterebbe un attimo a pagare, ad aiutare.
Un giovane, e non sempre tantissimo, che decide di “andarsene dalla terra” ha soprattutto grosse carenze d’affetto, si sente inutile , è, in poche parole, solo, solo dentro una famiglia, una classe scolastica, un turno di lavoro.
Cos’è alla fine la felicità? Essere amati da qualcuno, da almeno uno, e male che vada, al contrario , amare qualcuno, almeno uno.
Quando ciò non si verifica sei solo, anche se hai uno specchio davanti, rimani solo, lo specchio non raddoppia.
Quindi? Qualcuno direbbe che si può amare la vita amando solamente se stessi, o semplicemente Dio…si , forse, può essere, ma Dio si ama amando gli altri.
La vita è bella perché è tutta un “pacchetto” di creazioni : uomini e cose, belle e indescrivibili.
Essere soli significa essere senza amore, e ci si annoierebbe “da morire”. Innamoriamoci di qualcosa… certo dell’anima di qualcuno è meglio.