Le riflessioni domenicali di Angelo Latella
Il titolo di questa mia riflessione potrebbe semplicemente essere “terremoto”.
A metà della scorsa settimana a Napoli e a Reggio, s’è affacciato, o riaffacciato, il movimento tellurico che crea tanta paura, perché pensiamo alle case che potrebbero crollare, ai danni megalattici, al “dormire” in strada, al perdere tutto, e non per ultimo, alle morti…è ancora oggi la morte che genera la paura più grande.
Abbiamo vissuto il terremoto pensando a quello che poteva succedere, pensando ai tanti altri terremoti passati e “bruttissimi”, eppure nel mondo ci sono popoli che vivono come terremotati, senza aver vissuto eventi naturali, senza alcuna scossa tellurica.
Eppure ci pensiamo poco a quelli che vivono sotto l’influenza della guerra, che distrugge case, cose, uomini grandi e bambini. Il terremoto è una calamità naturale, simile ad un uragano, arriva quando vuole, e come vuole, è sussultorio, ondulatorio, con epicentro, con scala Mercalli e Richtel, l’abbiamo studiato, lo stiamo studiando.
Sul terremoto si può fare poco, solo studio, ricerca e tanta prevenzione.
Le guerre invece? Cosa possiamo fare per fermare le guerre? Prevenzione? E poi? Educazione, forse?
Non è facile, ripeto non è facile, trovare soluzioni per far si che nessuna guerra abbia inizio, ma non è ammissibile certamente rassegnarsi, dobbiamo combattere, “senza alcun spargimento di sangue”, affinché tutto ciò è male e che può fare male, smetta d’esistere.