«Un progetto commissionato dal Segretariato Regionale per la Calabria del Ministero della Cultura, condiviso dal Comune, che oggi si rivela una scelta vincente alla luce anche dell’unanime apprezzamento dei reggini, e che si aggiunge come un ulteriore tassello del più ampio progetto di riqualificazione che sta interessando l’intera città e che in questo caso ha toccato il cuore del centro urbano», hanno proseguito i consiglieri, sottolineando l’importanza di quest’opera non solo dal punto di vista estetico, ma anche per la vivibilità della città.
«Un intervento che ha saputo restituire la storica piazza di Reggio ai suoi cittadini, attualizzandola nel disegno architettonico, modernizzandone gli spazi e le strutture, rendendola più funzionale ed integrata con il Museo, e al contempo eliminando tutte le barriere architettoniche che impedivano l’accesso alle persone con disabilità. E non è un caso che ciò sia avvenuto proprio mentre nel mondo intero si celebrava appunto la giornata dei diritti delle persone con disabilità. Inoltre, l’esclusione del passaggio delle auto ha permesso di rendere gli spazi completamente accessibili, più armonici ed accoglienti, in linea con ciò che è realizzato di fronte ai musei delle capitali europee e del Mediterraneo. Oggi Piazza De Nava, riqualificata, rappresenta una vetrina sul Museo Nazionale e sul monumento a Vitrioli, e si pone come una splendida cartolina per i tanti visitatori che arrivano nella nostra città che adesso avranno modo di apprezzare meglio la maestosità e la bellezza del Palazzo del Piacentini ma anche la bellissima scultura dedicata a Giuseppe De Nava, e l’adiacente fontana monumentale, che conservano gli elementi dominanti della memoria storica della piazza».
«Per questo, così come è accaduto per altri luoghi del cuore, dal Tempietto al Rione Marconi, passando dal centro alle periferie, il nostro augurio è che i cittadini di Reggio diventino custodi intransigenti di questo rinnovamento nella tradizione. Solo con la partecipazione attiva e il senso di responsabilità della comunità potremo preservare e valorizzare questi spazi per le generazioni future, contribuendo così a far crescere ancora di più la bellezza e l’identità della nostra città. Dobbiamo sentirci parte di un processo di cambiamento che non riguarda solo le strutture fisiche, ma che ha a che fare con le infrastrutture immateriali, altrettanto importanti, che riguardano la crescita culturale e sociale, il senso di appartenenza e l’identità più profonda della nostra comunità» hanno concluso i consiglier