Lotteria canaglia! Don Milani era uno che faceva lotte mica lotterie

La riflessione dell’editore di Angelo latella

Lotteria canaglia. Non è una versione rivista della canzone di Albano, è la mia parodia riferita all’iniziativa partita la settimana scorsa, la lotteria degli scontrini.

In sintesi è possibile vincere dei soldi utilizzando la carta di credito. Lo Stato, la società quindi, premia chi fa shopping. È chiaro però che il tutto si rifà al detto ” juta ‘u jutatu cu poviru è ‘mparatu”, aiuta chi è già aiutato, tanto il povero è abituato alla povertà.

Lo Stato continua a promuovere iniziative per chi i soldi, pochi o molti, comunque li ha (vedi i vari bonus bici e monopattini, per esempio).

La domanda sorge spontanea, perché? Qualcuno potrebbe dire ” perché con gli stipendi che ci sono in giro non possiamo permetterci un dì più, con questi stipendi non saremo mai ricchi”… ebbene, e chi lo stipendio non ce l’ha? Chi non può permettersi un conto in banca e quindi la carta di credito? La troviamo una soluzione per regolamentare le opportunità “sociali”?

Propongo una Lotteria dei contanti, stessa procedura di quella per le carte di credito…chi non ha un lavoro o uno stipendio congruo, chi non ha un conto in banca, chi ha una rendita annua da “povertà”, richiede il codice lotteria e partecipa alle estrazioni come tutti gli altri… magari col raddoppio dei premi, perché un grande, un certo don Lorenzo Milani, diceva : “non c’è cosa più ingiusta che dividere in parti uguali fra disuguali”…e don Milani era uno che faceva lotte, mica lotterie.