Le riflessioni domenicali di Angelo Latella
“Infondo, non siamo altro che destino”, citava una vecchia canzone di Rossana Casale (Sanremo 1987)…E allora ? Se così fosse, ogni cosa nella nostra vita “accade” e noi non possiamo farci niente, crediamo (pensiamo) di essere noi i programmatori di ogni nostro “quarto d’ora quotidiano”, e invece è tutto già scritto, per giunta a nostra insaputa (sembra). Siamo stati creati per fare delle cose in questo mondo (spesso incomprensibile), e forse anche nell’altro (sconosciuto e altamente immaginario). Siamo stati creati, quindi ci siamo, siamo stati “scolarizzati”, quindi sappiamo molte cose. Rimane però sempre quel “prima che il gallo canti mi rinnegherai tre volte”, rimane sempre il dubbio su cosa possiamo fare per cambiare il nostro destino e soprattutto se possiamo farlo. Sono comunque certo, e lo ribadisco, che in questa vita tutto ha un senso e nulla accade per caso. Il caso è uno dei tanti sinonimi di destino…e potrebbe essere sostituito con fato, e volendo con coincidenza. Padre Pio sosteneva che le coincidenze sono fatti, comunicazioni, che Dio usa per rimanere anonimo. Conclusione: stiamo svegli e attenti, per comprendere meglio le indicazioni dell’Anonimo, fidiamoci dell’Anonimo, e il gallo non canterà più tre volte, al massimo due, perché una parte della nostra vita, (una parte del nostro “caso”), siamo noi a scriverla e riscriverla, riscriverla è sinonimo di cambiarla.