“Maru cu non havi a nuddu”. Gli uomini e gli animali

La riflessione dell’editore di Angelo Latella

Gli uomini e gli animali. Argomento scottante che parte dalla semplice traduzione di “maru cu non havi a nuddu”, poveretto l’uomo che non ha nessuno a cui rivolgersi.

Tratterò il tema con accuratezza e un filo d’ironia. Gli uomini si differiscono dagli animali perché hanno la mente, ossia la possibilità di pensare, riflettere, gestire istinti ed emozioni. Gli uomini “sopravvivono” perché hanno capacità socio-relazionali , tra di loro e spesso anche con gli animali.

Se guardassimo l’aspetto “natura” e ci lasciassimo coinvolgere dall’amore, diremmo che gli uomini , gli animali, e  spesso, fiori e piante, potrebbero arrivare anche ad amarsi ( è ovvio che i riferimenti sono generici e riguardano gli animali da compagnia… il gatto, il cane, il pesciolino, l’uccellino, il cavallo, il criceto come la rosa, la palma, il cipresso, per fare degli esempi).

Ho scritto potrebbero. Sappiamo però che non è così. Ho sentito spesso dire che ci sono cani migliori di “certi” uomini, sappiamo pure che anche il cane sa che non è così.

La natura e l’amore vanno tutelati secondo natura. Vogliamoci bene tra uomini, tra uomini che amano anche gli altri esseri viventi. Amiamoci tra uomini perché durante la quarantena che ho vissuto, mi sono ritrovato circondato da uomini. Non sono riuscito a mandare nessun cane, nessun gatto e nemmeno il pappagallo, in farmacia.