L’otto giugno in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, i sommozzatori dei 5 Nuclei sub della Guardia Costiera insieme a centinaia di subacquei volontari si sono immersi in darsene e porticcioli di tutte le regioni costiere d’Italia, dando vita all’operazione “Spazzamare”, promossa dalla Guardia Costiera e dal progetto europeo Clean Sea Life, che si prefigge lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sostenibilità ambientale per gli ecosistemi marini e costieri.
Oltre 10 le tonnellate di rifiuti raccolte nei porti, nelle aree protette e nelle zone archeologiche sommerse di tutte le regioni: copertoni di ruote, attrezzi da pesca, sacchetti e bottiglie di plastica e vetro, guanti e stoviglie monouso, mascherine, ma anche tubi, latte, fusti metallici, sedie, pattini per bimbi, fuochi d’artificio e persino motorini.
I Comandi territoriali e i sommozzatori della Guardia Costiera hanno garantito la necessaria cornice di sicurezza in mare, coordinando l’attività di tutti i diving presenti nella più vasta operazione di bonifica dei fondali marini mai realizzata in Italia, nel rispetto delle norme vigenti in tema di emergenza Covid-19.
Gli enti territoriali hanno garantito lo smaltimento dei numerosi rifiuti recuperati dal mare.
Quella dei Subacquei della Guardia Costiera è un’attività che da ben 25 anni (il 1° Nucleo venne istituito il 1° gennaio 1995 a San Benedetto del Tronto) viene svolta senza sosta a tutela dei nostri mari: si pensi all’incessante opera di rimozione delle “reti fantasma” abbandonate sui fondali, dannose per l’ambiente marino e veri e propri strumenti di morte per le specie marine protette che vi rimangono intrappolate, ma anche al monitoraggio costante volto a contrastare le attività illegali di pesca, come pure a individuare gli eventuali scarichi abusivi o a tutelare il patrimonio archeologico sommerso.
Con il loro impegno, a 25 anni dalla loro istituzione, gli operatori subacquei della Guardia Costiera rimangono ancora oggi i protagonisti indiscussi di quella “cultura del mare” della quale la Guardia Costiera da sempre si fa portavoce.