Palestra e chiesa

La riflessione domenicale di Angelo Latella

L’altro giorno stavo seduto in pieno relax, su una panchina in prossimità dell’entrata di una palestra e ho notato, in una mezz’ora, un sostanzioso via vai di frequentatori…giovani, meno giovani, donne, uomini, cicciottelli, siluette, belli, brutti, palestrati e in via di “palestratizzazione”.

È scattata in me subito una riflessione profonda : come mai tanta gente si prende cura del proprio corpo ? Certamente molti saranno frequentatori periodici o addirittura occasionali , ma tanti altri sono gli abituali, i costanti, quelli di “almeno tre volte a settimana”.

È sottinteso quindi che la palestra fa bene : mente sana in corpo sano, lo dicono tutti. E la mia mente, parzialmente sana di frequentatore occasionale, pensa : in palestra, come minimo si suda… e se tutti quelli che vanno in palestra andassero in chiesa, un’ora la settimana, per esempio la domenica, solamente per ascoltare senza nemmeno sudare? Che rivoluzione sarebbe? Bisognerebbe allargare di molto o riprogettare tutte le chiese . E torniamo a noi, perché dunque tanto amore per il corpo e altrettanto menefreghismo per l’anima? È più facile forse seguire l’istruttore (personal trainer) che il parroco ? È più importante forse l’apparato cardiocircolatorio e l’apparire del cuore “immacolato” e dell’anima ? È più semplice allenare gli addominali che i sentimenti ? La coscienza ? Chiudo con un appunto del tutto irrilevante, irrisorio e con una battuta : in palestra, per sudare, si paga il mensile, in chiesa, per ascoltare, passano col cestino, per un’offerta libera e non obbligatoria. Chi va in palestra può diventare un palestrato, chi va in chiesa può diventare un discepolato? Una palestra potrebbe essere una “buona” sacrestia ?

Meditate gente, meditate.