Prostituta in chiesa? Un miraggio

La riflessione domenicale di Angelo Latella 

Qualche domenica fa ho fatto un peccato (piccolo o grande? Non saprei) proprio in chiesa, mi sono distratto nell’osservare una donna seduta sulla mia destra, un paio di banchi più avanti.

Prima che la messa iniziasse e anche dopo, ho passato diversi minuti a chiedermi “è idda o non è idda?”, la signora aveva le sembianze identiche, il modo di vestire, di accavallare le gambe, era “spiccicata”… avrebbe detto mia nonna, ad una povera crista conosciuta in paese per le diverse difficoltà , persino lavorative… diciamo più che una escort vera e propria, una prostituta bassa, di base, “molto ma molto economica, target pensionati”.

La riflessione di oggi parte da due punti di vista : la gioia e la delusione. Ho cominciato ad osservarla nutrendo un senso di gioia, la prostituta è entrata in chiesa, è in chiesa.

E poi via ad una serie di domande. C’è venuta da sola? O qualcuno l’avrà convinta? È l’inizio di una nuova vita? O è focu i pagghhia? Comunque, e tutto sommato, ero felice.

La delusione sopraggiunge quando finalmente (o sfortunatamente) scopri che ti sei sbagliato, la signora non era la prostituta conosciuta in paese.

Mi sono persino arrabbiato con me stesso: come ho potuto fare un errore così grande. L’apparenza inganna, è vero, ma sotto sotto poi ti chiedi, nessun altro peccatore “certificato” è in chiesa oggi? Non dovrei essere felice ugualmente?

Buona domenica.