Reggio Calabria – E’ di nuovo emergenza processionaria nella città dello Stretto. Come accade puntualmente da qualche anno, l’apparizione della larva di questo peloso insetto, Thaumetopoea pityocampa, appartenente all’ordine dei Lepidotteri e alla famiglia delle Notodontidae, suscita allarme nelle zone in cui si riscontra la sua presenza.
Diversi infatti sono i siti dove si è accertata la sua presenza strisciante e abbastanza ben visibile. Dalla zona adiacente al waterfront, dove insistono diverse piante di Pino, fino alla Villetta Unicef, solo per citarne alcune, situata nel quartiere di Tremulini.
Proprio in quest’ultimo luogo la presenza di questo insetto appare quanto mai preoccupante non solo per la frequentazione di persone che in essa giornalmente si riscontra ma anche, e soprattutto, perché tutta l’area di verde è attraversata quotidianamente da una moltitudine di bambini che si recano nelle scuole antistanti la villetta che, ignari del pericolo esistente, potrebbero malauguratamente venire a contatto con questi pericolosi insetti.
Lo strano nome da essi posseduto, appunto processionaria, lo si deve al fatto che, durante e successivamente alla fase di discesa dagli alberi per cercare un riparo (in genere sottoterra) per avviare la metamorfosi che li vedrà trasformati in Falene, sono soliti sfilare l’uno dietro l’altro come fossero in processione.
Una discesa dalle piante che li vede lasciare il nido (nido sericeo) che li ha ospitati durante l’inverno per portarsi a livello di terreno e dunque alla portata di tutti, compresi bambini e animali che, incuriositi da questa strana creatura, si portano a brevissima distanza dai suoi micidiali peli urticanti che nell’uomo possono causare anche shock anafilattici e altre pericolose manifestazioni capaci di causare gravi reazioni a livello fisico. Per gli animali, in genere cani domestici e gatti presenti in gran numero nei pressi della Villetta Unicef in questo caso, la larva potrebbe risultare addirittura mortale.
Da qui dunque l’urgenza da parte degli organi preposti ad intervenire, a seguito di una mappatura delle zone più invase, per contrastare la diffusione di questo piccolo insetto che rappresenta sicuramente una considerevole minaccia alle comunità in cui esso è attivo.
Stefania Rizzica