«La Regione, in particolare – spiega Spirlì –, ha messo in atto tre diverse azioni per il rientro alla ordinarietà. La prima è l’attivazione del conferimento in Puglia per un quantitativo di 150 tonnellate t/g su sette giorni. Un’azione che consentirà di risolvere le criticità nel Comune di Reggio Calabria»
«In secondo luogo – continua il presidente –, è stato autorizzato il conferimento di almeno 100 t/settimana di rifiuto organico nell’impianto di Rende. Questa azione non risolverà completamente il problema; si stanno perciò cercando ulteriori possibilità di conferimento in impianti extraregionali».
«Infine – aggiunge Spirlì –, è stato autorizzato un conferimento straordinario nella discarica di Cassano, pari a 390 tonnellate complessive nel corso di 10 giorni. Quest’ultima azione consentirà di liberare gli impianti di Siderno e Gioia Tauro, liberando il flusso di rifiuto tal quale e, contemporaneamente, riattivando la linea di trattamento della frazione organica a Siderno».LE CRITICITÀ
«Tutti questi interventi – continua il presidente – si rendono necessari per via delle molte criticità che impediscono il regolare conferimento dei rifiuti da parte dei comuni della Città metropolitana». «Nella sola città di Reggio – evidenzia Spirlì – sono presenti a terra circa 2.500-3mila tonnellate di rifiuti non raccolti. Questo è dovuto a una serie di rallentamenti avvenuti nel periodo novembre-dicembre, quando è subentrato il nuovo gestore dell’impianto. Ad oggi, l’impianto sta lavorando in maniera sostanzialmente regolare, con una ricezione di circa 150-160 t/g e una produzione di combustibile solido secondario, inviato al termovalorizzatore, e scarti di lavorazione a carico del gestore. All’interno dell’impianto, e nelle fosse di ricezione dei rifiuti solidi urbani, sono presenti, tuttavia, ingenti quantitativi di rifiuti: questo impedisce alla struttura di lavorare secondo le sue effettive possibilità. Ed è proprio la limitazione dei quantitativi in ingresso a non consentire di abbassare il livello di rifiuti presenti per le strade, visto che la produzione ordinaria di Reggio è pari a circa 150 t/g».
«Quanto agli impianti di trattamento dell’organico utilizzati dai Comuni della Città metropolitana – sottolinea ancora il presidente –, sono attualmente indisponibili. Nell’impianto di Siderno, dopo l’incendio dello scorso settembre, non sono ancora ripresi i conferimenti di organico, in quanto occorre rimuovere gli scarti. L’impianto di Vazzano è stato invece oggetto di verbale del Noe e dell’Arpacal: è stato perciò imposto lo svuotamento delle aree di stoccaggio di compost e scarti. In questo contesto, solo una minima parte della produzione ordinaria della Città metropolitana viene conferita nell’impianto di Rende».
«Va inoltre rilevato – osserva Spirlì – che i Comuni della Locride e della Piana subiscono limitazioni a causa degli intasamenti avvenuti dopo che, all’inizio di febbraio, per qualche giorno, il conferimento nella discarica di Lamezia Terme è stato inibito a causa delle decisioni dell’Ato Catanzaro. I conferimenti sono poi ripresi a inizio della scorsa settimana e stanno avvenendo con sufficiente regolarità, anche se ancora persistono rallentamenti».
«La concomitanza di tutte queste circostanze e, nello specifico, la mancanza di siti di conferimento – conclude il presidente della Regione –, ha determinato l’attuale situazione di criticità. Va ancora sottolineato che, per gli impianti di Siderno, Gioia Tauro e Vazzano, il conferimento degli scarti di lavorazione è onere del gestore, che non si è mai reso parte attiva nel trovare altri siti di conferimento, anche extra regionali. A questo problema ha fatto sempre fronte la parte pubblica, ovvero la Regione o l’Ato. È dunque chiaro che, considerato lo scenario attuale, queste inadempienze rendono la situazione ancora più drammatica».