Detti e proverbi calabresi liberamente narrati da Angelo Latella
La traduzione: “È rimasto con il sedere rotto e senza ciliegie”.
Il proverbio è indirizzato a colui che progetta qualcosa per trarne vantaggio e finisce invece col rimetterci.
La storia narra, ironicamente, l’organizzazione di un furto, di preziosa e prelibata frutta, per l’appunto ciliegie… ma qualcosa va storto, e l’arrivo di soppiatto e inaspettato del proprietario, porta il ladro a scappare di fretta, tanto da cadere dal ciliegio e sbattere con il sedere per terra, facendosi male parecchio.
In sintesi si rifà alla classica e “ripulita” battuta “Iu mi frega e ristau fregatu”.
Ma il proverbio trova utilizzo anche nella forma più solidale, che guarda meno al proprio profitto, ossia quando il “ladro” è di indole buona, e si presta a fare da intermediario, da paciere, in favore di terze persone, ma senza riuscirvi…
…in poche parole “mi sono impegnato parecchio (ho pianificato l’intervento), non avevo alcun interesse (tanto da farmi anche male) e non ho ottenuto il risultato sperato (niente di positivo, di buono, come le ciliegie)”.