San Valentino, festa degli innamorati o dell’amore?

La riflessione dell’editore di Angelo Latella

San Valentino, festa degli innamorati o dell’amore? Oggi parlerò dell’inventore dell’amore, di quel Dio che crea per amore, che ama incondizionatamente, che tanta felicità promette (pensiero in rima, come se fosse una canzoncina).

Perché amiamo? Perché ci innamoriamo? La risposta non è così complessa: perché assomigliamo all’inventore, che ha progettato essere viventi pieni di dolci sentimenti, che ne generano, a volte, amari (nota bene, il gioco di parole, amari – amare). L’uomo è creato libero di amare, di pensare, di scegliere, in poche parole di vivere.

E l’inventore che fine ha fatto? Ha terminato l’opera e si dedica ad altro? No. Osserva, interviene, continua ad amare, continua a riservare all’uomo la sua libertà, continua a contare sul sostegno dell’uomo, sull’amore degli uomini, perché in essi si riconosce. Dio ha bisogno: del nostro amore, delle nostre preghiere, ma soprattutto di noi; anche se, potrebbe farne a meno ma per amore e solo per amore, continuerà a prenderci in considerazione, a sostenerci, a proteggerci, come un vero genitore anzi un grande generatore.

Vi ricordate alcuni suoi miracoli? Li fa chiedendo la collaborazione umana,  pur potendone fare a meno (se è Dio?): la guarigione del cieco (impasta la sua saliva con la terra, come a indicare, io ci metto del mio ma non basta); per riparare alla mancanza di vino, alle nozze di Cana, dice riempite le damigiane d’acqua (come se avesse bisogno dell’acqua per fare il miracolo); per sfamare la folla che lo segue dice “voi che avete? Due pani e cinque pesci? Prendeteli chi ma viu jeu (come se ne avesse bisogno per poter moltiplicare e poi non si sa nemmeno per quanto ha moltiplicato). E la donna con l’emorragia che lo tocca e guarisce? E tanti altri “va, la tua fede ti ha salvato”.

Dio è inventore e insegnante d’amore. Ancora oggi continua a chiedere il nostro di amore, ancora oggi ci dice “amatevi come io vi amo”. Eppure c’è chi continua a non credere.

Mi domando? Avete mai gioito? Avete mai pianto? Avete mai cantato? Avete mai sognato? Ecco, se avete fatto anche una sola di queste cose, avete conosciuto l’amore, avete conosciuto Dio.

Buona festa, capeggiata da Valentino…dal Santo che ci ricorda l’importanza dell’invisibile, dell’amore, dell’amare.

Dio ci ama come uomini, come sue creature, noi amiamolo come Dio, come nostro creatore, è questo che vuole…ed io, ogni volta che bacio mia figlia, ho la sensazione di baciare Lui, perché è inutile nasconderlo, anche lì c’è il suo zampino.