Scuola e violenza. Siamo più suscettibili o più vuoti?

Le riflessioni di Angelo Latella 

La riflessione di oggi prende spunto dagli ultimi, ma non più rari, episodi di violenza all’interno delle scuole o nelle adiacenze.

Liti di un certo “spessore” trovano spazio tra studenti, tra studenti e insegnanti, tra genitori e la qualunque (per non escludere nemmeno i bidelli).

La scuola ha subìto, ultimamente, un cambiamento molto strano, negativo, al limite del pericoloso, ha cominciato a perdere il suo ruolo primario: educare.

È necessario rivedere i compiti della scuola e i requisiti per accedervi. Andare a scuola deve essere una scelta desiderata, mentre l’obbligo di frequentarla dovrebbe finire con l’apprendimento di base: so leggere e scrivere (bene o male), so fare le quattro operazioni (bene o male).

Per il resto, ossia continuare a studiare seriamente, crescere e conoscere, attraverso un mondo di libri e di relazioni con compagni e insegnanti, organizzare al meglio il modo di poter fare il lavoro “che hai sempre sognato”…per queste cose, devi essere convinto, cosciente, devi sapere soprattutto che stai facendo una scelta, una libera scelta.

E apprenderai piano piano che ogni forma di violenza, ogni forma, lo ripeto, certifica una mancanza sostanziale d’ intelligenza : “soggetto che preferisce l’utilizzo dei muscoli a quello del cervello, da considerare pertanto , non adatto allo studio”.

La violenza non è comunque un’ esclusiva della scuola, che sia chiaro, perché la violenza non ha un’ età definita, si è violenti ogni volta che si è incapaci di trovare soluzioni adeguate a problemi che coinvolgono l’anima (nostra e dell’interlocutore).

La scuola dovrebbe insegnare la completa inutilità della violenza, in ogni forma e in ogni luogo (e per chi crede, poi ,non sarebbe ammessa nemmeno per legittima difesa, ma in questo caso, in questo unico caso, potremmo forse tollerare).

“Sono troppo suscettibile, mi ha offeso lui per primo, sono fatto così perdo facilmente la testa” , sono modi di dire non più accettabili. Il compito dell’educare ? Diffondere la bellezza e l’importanza dell’amore…chi ama potrebbe scegliere, tranquillamente, di andare a scuola.

Chi ama è già pieno, non ha bisogno di riempire i tanti vuoti, con calci, pugni e coltellate.

Auguri a tutte le mamme, soprattutto a quelle che sono state capaci di educare all’amore.